Wall Street
In attesa di una reazione positiva post-Fed

Il ribasso degli ultimi giorni è stato alimentato dal crollo del petrolio e da una debolezza generalizzata dei listini azionari mondiali. Lo S&P la scorsa settimana ha ceduto il 3.8%, ma le small cap hanno avuto la peggio, con un tonfo del 5%. L'ETF di categoria è scivolato sotto il minimo di gennaio. Se aveste seguito il consiglio di acquistare put sul Russell2000 a copertura del portafoglio, la buona notizia è che ora sareste in guadagno qui del 50%, e il vostro portafoglio sarebbe risultato immune dalle vendite.
Torniamo allo S&P, sceso nuovamente sotto ai livelli di chiusura del 2014. L'indice ha penetrato altresì la sua media mobile a 20 mesi, sulla cui importanza ci siamo già soffermati in estate. Ora che la riunione della Fed si avvicina, faremo nuovamente i conti con le cifre tonde, che agiranno da potenziale supporto.

Ci siamo soffermati più volte sulla somiglianza con l'andamento dello scorso anno. Ancora una volta la borsa è scesa sotto il peso del petrolio e i timori sul mercato del credito alimentato dall'ispessimento degli spread sulle obbligazioni corporate. A metà dello scorso anno, Wall Street superò le incertezze delle settimane precedenti, grazie alla Fed, che confortò circa lo stato di salute dell'economia, aggiungendo che sarebbe stata paziente a proposito dei tassi di interesse. Qualcuno potrebbe però obiettare che le condizioni tecniche oggi sono peggiori, dal momento che un anno fa lo S&P non si trovava al di sotto della chiusura dell'anno precedente, nonché sotto le medie a 10 e mesi mesi, come accade oggi.
Siamo però in settimana di scadenze tecniche trimestrali. Domani per incominciare scadono i derivati sul VIX: poche ore prima della decisione del FOMC. Venerdì il VIX è schizzata del 26%, salendo fino ad un soffio dal picco di dicembre 2014. La volatilità è ora pari al doppio rispetto ai minimi di maggio-agosto.

L'esame dell'Open Interest permette di rilevare una consistente accumulazione di posizioni in opzioni call sulla base 20. È possibile che la fiammata della volatilità sia stata dovuta a venditori di call che hanno comprato il future o venduto lo S&P per proteggersi dal rischio di perdere ulteriore denaro. Per mesi i venditori di call hanno intascato il premio.
Una reazione positiva alla Fed, come occorso lo scorso anno, potrebbe rappresentare il catalizzatore in grado di generare un rally. Le ricoperture aggiungerebbero benzina sul fuoco.

* Todd Salamone per Schaefferresearch.com

Presidente della Schaeffer's Investment Research, Inc, e autore di "The Option Advisor", un best seller nel settore delle opzioni, di cui esiste dal 1981 una newsletter omonima. Continua...