In borsa mai dire "questa volta è diverso"

- 11/03/2019
La settimana scorsa costituisce un esempio vivido del perché non si dovrebbe mai adottare la famigerata frase "questa volta è diverso" quando si analizza il mercato. Ciò è vero specialmente dopo che lo S&P si è affacciato oltre i 2800 punti: l'area dove i venditori sono risultati particolarmente aggressivi alla fine dello scorso anno. Certo, Wall Street appare ora più in forma di quanto lo sia stata a dicembre, con la Fed che nel frattempo ha mutato il proprio atteggiamento di politica monetaria. Il punto è che i rischi di ripiegamento appaiono ora più contenuti di tre mesi fa, sebbene nell'immediato sia facile pronosticare qualche difficoltà di superamento dei 2800-2820 punti. Ma, come la settimana scorsa ha insegnato, rischio contenuto non vuol dire assenza di rischio, con l'indice che ha fatto registrare pur sempre l'arretramento settimanale più consistente del 2019. Un declino, beninteso, ben poca cosa rispetto ai crolli registrati nel corso dello scorso anno, ma le vendite potrebbero non essersi ancora esaurite.
Un Toro casomai potrebbe essere impressionato dalla lateralità ostentata dal mercato a fronte di notizie che potrebbero giustificare l'emersione degli Orsi: una serie impressionanti di colpi, spaziata dal taglio delle stime di crescita per l'Eurozona, da parte della BCE, per il 2019; al rilascio di dati alquanto deludenti da parte della Cina; per arrivare al crollo della creazione di buste paga negli Stati Uniti nel mese di febbraio. È vero che c'é un sentimento diffuso di rallentamento economico in atto, ma qui si va ben oltre.