Wall Street
La Fed può essere ferro, o può essere piuma

Il mercato azionario americano viene dalla formalizzazione di un incrocio aureo. Come segnalato a suo tempo, questa configurazione assicura ulteriori progressi nelle settimane successive: la performance risulta duplice rispetto al ritorno tipico di Wall Street su base trimestrale.
All'apparenza l'andamento del mercato è pigro, ma questo dipende da una insistente rotazione settoriale, centrata attorno al conseguimento di un vaccino: ci stiamo spostando dai temi caldi della tecnologia ad un settore ciclico più orientato verso il Value; con industriali e Material che sovraperformano il mercato da alcuni giorni a questa parte. Per il Nasdaq è tempo di rifiatare...

Un elemento frenante potrebbe essere costituito dalla stagionalità, che vede lo S&P tipicamente ripiegare nella settimana successiva alle scadenze tecniche di luglio. In effetti non pochi cercano di persuadere gli investitori che il mercato potrebbe concedersi una pausa fino al prossimo autunno; e allora viene alla mente la stagionalità degli anni elettorali: durante i quali al contrario i mesi di agosto e settembre si rivelano ben più pimpanti del solito.

Per cui rotazione settoriale e stagionalità finiscono per risultare preziosi alleati degli investitori. All'opposto, qualche motivo di preoccupazione potrebbe emergere dal comportamento della Federal Reserve. Il bilancio della banca centrale americana è vistosamente correlato all'andamento dello S&P500. Verso la fine del 2014 la Fed annunciò lo stop del programma di acquisti di titoli, e questo cagionò di fatto due anni di mercato laterale. Lo stesso avvenne a settembre 2017. Con questa prospettiva, è difficile giudicare con serenità il disimpegno manifestato da Powell e soci nelle settimane più recenti.

Presidente della Schaeffer's Investment Research, Inc, e autore di "The Option Advisor", un best seller nel settore delle opzioni, di cui esiste dal 1981 una newsletter omonima. Continua...