La reazione esasperata del mercato

- 12/01/2016
La passata settimana, con lo S&P in netto calo, e con la barriera dei 2000 punti sbriciolata, abbiamo rilevato come una scadenza mensile delle opzioni piuttosto ravvicinata, rendesse non inopportuno iniziare a parlare di basi, allo scopo di comprendere l'eventualità di ulteriori danni. Sembrava che la base 200 put sullo SPY potesse reggere, ma mercoledì mattina ci siamo spinti sotto, alimentando le vendite. In meno che non si dica, lo SPY ha affrontato la base 195: il punto è che la presenza di massicce posizioni in opzioni put a ridosso di queste soglia, ha esasperato la reazione del mercato una volta che gli argini hanno ceduto.
Qui in basso si scorge la configurazione delle opzioni sullo SPY per scadenza gennaio, a pochi giorni dalla expiration date. Si notino ora le massicce posizioni sulla base 190 put: un livello, corrispondente a 1900 punti di S&P500, che può agire adesso da calamita per le quotazioni.
In assenza di un catalizzatore negativo, i ribassisti sono a rischio di bruciatura da ricoperture legate appunto alla scadenza di grosse posizioni a fine settimana. Con le incognite che abbondano, il miglior consiglio che si possa dare è di avere posizioni su ambo i lati se si vanta un orientamento di breve periodo.
Quota 2000 punti nel frattempo dovrebbe agire da resistenza, come fece a metà settembre dopo il temporaneo sfondamento dei 2000 punti. Un supporto potenziale si attesta a 1860 punti. Sotto si scivolerebbe fino a quota 1838, distante il 10% dalla chiusura del 2015.
I Tori devono restare in guardia, con lo S&P ancora una volta sotto alla media mobile a 20 mesi per la seconda volta in cinque mesi. Ma a questo punto ancora maggiore rilevanza riveste la media a 36 mesi, vale a dire a tre anni, che passa appena sotto le correnti quotazioni.
Un elemento di preoccupazione è costituito dall'andamento calante della media a 10 giorni del put/call ratio azionario. Di solito, in simili circostanze il mercato sale; e, invece, la borsa è scivolata mentre l'ottimismo cresceva fra questi operatori. Il rapporto la scorsa settimana ha fatto registrare un piccolo balzo, suggerendo che questa positività forse si sta ridimensionando. Ma, al contempo, questa svolta si manifesa dopo aver raggiunto un livello estremamente basso. Fra la fine di agosto e gli inizi di settembre, il rapporto toccava un massimo plurimensile. Per cui allo stato attuale il timore è che l'ottimismo si tramuti in pessimismo, alimentando ulteriori vendite, o favorendo recuperi molto limitati.
* Todd Salamone per Schaefferresearch.com