La stagione degli utili entra nel pieno

- 25/07/2017
Nulla dura per sempre. Dopo 10 sedute positive di fila, il Nasdaq Composite ha fatto registrare venerdì una seduta dal segno negativo. Si è trattato comunque della sequenza più prolungata degli ultimi due anni. Mai come quest'anno è stato realistico il detto "The Trend is your Friend": ogni calo si è rivelato una opportunità di acquisto, e lo S&P non chiude sotto la sua media mobile a 80 giorni, dall'8 novembre 2016!
Il mercato delle opzioni ha qualcosa da rivelarci. Come segnalato una settimana fa, c'era un consistente open interest sulla base 247 call scadenza luglio. La maggior parte di queste opzioni sono posizioni lunghe, il che implica che i market maker che sono short sulla opzione devono comprare il future sullo S&P per coprire la posizione, se lo SPY dovesse avvicinarsi allo strike. È proprio ciò che è successo, con la massiccia posizione in essere su quella base che ha agito da calamita per i prezzi.
Nel frattempo è entrata nel pieno la stagione degli utili del secondo trimestre. I dati finora sono stati confortanti: secondo Factset, le aspettative sono per una crescita degli EPS del 6.8% rispetto ad un anno fa. Poco più del 6.6% pronosticato alla fine di luglio. Netflix (NFLX), Johnson & Johnson (JNJ), Morgan Stanley (MS), Visa (V), e Capital One Financial (COF) hanno reagito egregiamente al rilascio degli utili.
Di converso, alcune compagnie hanno deluso, gravando sul Dow Jones; che, unico fra gli indici principali, ha chiuso l'ottava in negativo. Si parla di Goldman Sachs (GS), IBM (IBM), e Travelers Insurance (TRV), che hanno tutt'altro che convinto gli investitori.
Nel frattempo Bank of Japan e BCE hanno prevedibilmente lasciato i tassi invariati. Negli Stati Uniti ci si avvia ad un nulla di fatto: il future sui Fed Funds prezza una probabilità di incremento domani del 3.1%. Non che per i mesi successivi cambi molto: in effetti si lavora ad un incremento per non prima del 2018.
Nel breve periodo, non sarebbe sorprendente se incominciassimo ad assistere ad un certo consolidamento degli indici. Gli indicatori di momentum sono in ipercomprato, e la bassa volatilità preoccupa i più. Le valutazioni continuano ad essere elevate, ma ciò si manifesta da un bel po' di tempo. La reazione ai dati di bilancio di questa settimana rivelerà molto circa la tendenza più probabile dei mesi a venire.
* Joe Bell per Schaefferresearch.com