Le analogie con la vigilia delle elezioni del 2016

- 23/04/2018
Gli investitori continuano a digerire una raffica di bilanci trimestrali delle principali società quotate. Ma l'attenzione è ormai rivolta verso il FOMC del prossimo 2 maggio, non tanto per una eventuale decisione sui tassi, che non è attesa; quanto per l'orientamento che sarà fornito dai banchieri centrali. Va notato come il mercato tenda a far bene, all'indomani di una riunione del braccio operativo della Fed che non si traduce in intervento sui tassi.
Nel frattempo l'allocazione in azioni da parte dei gestori di fondi è scesa ai minimi degli ultimi 18 mesi, e molti credono che il mercato ha raggiunto un massimo, o lo farà entro quest'anno. È quanto riporta l'ultimo Fund Manager Survey di Merrill Lynch. Anche l'allocazione nel settore tecnologico è stata drasticamente tagliata: al minimo degli ultimi cinque anni, secondo la stessa fonte.
Dal punto di vista del sentiment, giova cimentarsi in un confronto fra gli attuali umori degli investitori, e il clima che regnava subito prima delle elezioni di novembre 2016, con il mercato in preda alle incertezze politiche. Il confronto si pone dopo aver letto un'articolo sul sito della CNBC, che riporta la notizia sulla bassa esposizione dei money manager. Le due figure qui in alto confermano che in effetti il confronto è calzante, visto che gli scrittori di newsletter manifestano lo stesso disagio, mentre le azioni vendute allo scoperto sono in crescita, sebbene in calo.
Curioso notare come il VIX prima delle elezioni presidenziali si attestasse a 22.51 punti: non distante dai 24.87 punti di massimo registrato nell'ultimo mese.
* Todd Salamone per Schaefferresearch.com