Wall Street
Le analogie fra 1994 e 2014

A parte il fatto che entrambi finiscono in "4"; cosa hanno in comune il 1994 e il 2014? partiamo dal fatto che entrambi hanno sperimentato un VIX che ha oscillato nei pressi dei 12 punti, trovando sostegno in prossimità della chiusura dell'anno precedente, con occasionali sprazzi verso i 17-18 punti. E con il mercato rimasto in un ampio trading range.
Ma tecnologia e small cap, rappresentate rispettivamente da Nasdaq Composite e Russell 2000, all'epoca inaugurarono una correzione che raggiunse l'apice a giugno 1994, due mesi dopo il minimo dello S&P. Il Composite registrò un arretramento del 14%, mentre il RUT si ridimensionò dell'11.3%: una formale correzione per entrambi. Attualmente lo S&P è a ridosso dei massimi, mentre COMP e RUT sono ben lontani dai massimi di marzo.
Le somiglianze non finiscono qui: sia nel 1994 che nel 2014, gli indici citati raggiunsero nuovi massimi assoluti prima di sperimentare dei ripiegamenti, e in ambo i casi le correzioni incominciarono nel primo trimestre. Ma non mancano le differenze, che i Tori troveranno incoraggianti. Anzitutto, per buona parte del 1994, la parte superiore del trading range fu definita dal livello di chiusura dell'anno precedente. Nel 2014, invece, la chiusura dello scorso anno ha agito da supporto.
Un'altra differenza è che nel 1994 il mercato fu impattato dal livello rapidamente crescente dei tassi di interesse, con lo yield del T-Note decennale che schizzò di 200 punti base da gennaio a maggio. Al momento, e nonostante il tapering della Fed e le aspettative di un incremento dei tassi di interese, il rendimento del T-Note oscilla tuttora fra il 2.60 e il 2.80%. Inoltre, l'escursione avversa massima quest'anno non ha superato il 4%: qualcosa di molto lontano dalla definizione formale di correzione. Obiettivamente, l'assenza di una correzione dal 2012 impensierisce non poco gli analisti, che ritengono tale prospettiva sempre più imminente.
Fra l'altro, prima della "quasi correzione" del 1994, una contrazione a doppia cifra sullo S&P non la si registrava da ottobre 1990; e dopo avremmo dovuto aspettare addirittura maggio-luglio 1996: per cui passarono sei anni da una correzione alla successiva. Una mentalità da "bicchiere mezzo pieno" dovrebbe considerare favorevolmente questo arco temporale, che allontanerebbe la prospettiva nell'immediato di una analoga correzione.
Infine, anche se lo S&P è bloccato in un trading range come nel 1994, esso si colloca comunque suo massimi dell'anno, mentre il RUT è sui minimi. Non è ben chiaro cosa questo possa comportare: i Tori argomenterebbero che la tenuta dello S&P suggerisce che il peggio è passato per le aree più a rischio del mercato, mentre gli Orsi suggeriranno che ora è la volta dello S&P. Staremo a vedere...

Presidente della Schaeffer's Investment Research, Inc, e autore di "The Option Advisor", un best seller nel settore delle opzioni, di cui esiste dal 1981 una newsletter omonima. Continua...