Le ricoperture alimentano il rialzo (II Parte)

- 29/10/2013
La scorsa settimana abbiamo messo in guardia circa la possibilità che ripartisse il rialzo, sulla base della possibilità che lo smantellamento delle posizioni al ribasso avrebbe spinto verso l'alto le quotazioni al di là di ogni immaginazione. La minaccia di una dichiarazione di insolvenza sul proprio debito ha generato un incremento dello short, posto in essere dagli speculatori, o da operatori che operano con coperture, entrambi con il desiderio di trarre beneficio da una situazione potenzialmente catastrofica.
L'andamento del controvalore complessivo delle azioni vendute al ribasso fra le componenti del Nasdaq 100 e dello S&P 500 suggeriva la presenza di un panico dilagante, e confermava la sensazione proveniente dall'esame del mercato a termine sul VIX, con l'acquisto di opzioni put esploso verso l'alto. L'acquisto di opzioni call - tradizionale strumento di copertura di portafogli long - di converso è rimasto gelido, malgrado il livello attraentemente basso della volatilità.
L'idea era che il boom di acquisti di opzioni put sul VIX era una forma di copertura delle posizioni short sul mercato azionario; una settimana fa rilevammo come il decremento degli acquisti avrebbe indicato l'avvio di una fase di ricopertura, il che sarebbe stato da salutare con favore in ottica rialzista. Il rapporto fra call e put comprate sul VIX si è stabilizzato sul livelli bassi, analogamente a quanto occorso a fine giugno 2012, quando il mercato stava lavorando alla formazione di un minimo.
È evidente dunque che le ricoperture delle posizioni allo scoperto stanno spingendo il mercato; ma di questo avremo conferma con il rapporto del 1° novembre.