Malgrado i massimi storici, il pessimismo monta

- 29/10/2019
Lo S&P500 si è spinto oltre i livelli problematici già descritti in passato; in particolar modo la soglia - a 3008 punti - in prossimità della quale conseguiva un apprezzamento del 20% rispetto ad un anno fa. Nel frattempo Stati Uniti e Cina stanno prossimi a finalizzare l'intesa nota come Fase Uno dell'accordo commerciale, con Wall Street che ha festeggiato conseguendo un nuovo massimo storico.
Lo scetticismo nel frattempo non ha fatto grossi passi indietro. Lo si scorge dal comportamento dei gestori di fondi, che fanno provvista di liquidità; e dall'accumulazione di posizioni short negli ultimi mesi. A metà ottobre lo short interest ha fatto registrare un lieve ridimensionamento, quasi impercettibile, rispetto alla rilevazioni bimensile precedente. Il dato comunque si colloca al 96esimo percentile di tutte le rilevazioni degli ultimi dodici mesi. Un'attività di ricopertura a questo punto manderebbe il mercato azionario in orbita.
In effetti, stando alla figura qui in basso, l'ultima volta che lo scoperto era così pronunciato con il mercato sui massimi, fu nella prima metà del 2017. Le ricoperture nella seconda metà dell'anno spinsero lo S&P a progredire del 10.5% fino alla fine di quell'anno.
Inoltre, sebbene sembra che il pessimismo fra gli operatori in opzioni abbia raggiunto un culmine la scorsa settimana, sono rimasto a dir poco sorpreso nel constatare come il put/call ratio azionario sia salito negli ultimi giorni da 0.56 a 0.60. Il rapporto si colloca di nuovo sui massimi. Dal punto di vista contrarian, questo crescente scetticismo ha implicazioni decisamente bullish.