Wall Street
Malgrado il bull market, lo scoperto rimane elevato

Il ribasso di gennaio ha scosso investitori e trader, instillando nel mercato una sana dose di pessimismo; ma è sopraggiunto il mese di febbraio a rovesciare le sensazioni, confermando come la precedente discesa fosse stata ancora una volta una delle tante correzioni viste negli ultimi cinque anni. Il saldo del mese passato (+4.3%) ha eclissato la perdita di gennaio, riportando Wall Street in territorio positivo. Venerdì la crisi in Ucraina ha alimentato le vendite, ma lo S&P ha dimostrato di saper difendere le posizioni.
Con il conseguimento di un nuovo massimo storico, gli investitori rilevano che le posizioni corte sulle azioni facenti parte dell'indice risultano ancora elevate: addirittura di registra una crescita del 4.1% in occasione della più recente rilevazioni bimensile di metà febbraio, quando lo S&P era già in vistosa ripresa. Ciò suggerisce come l'ultima gamba di rialzo non sia stata alimentata dalle ricoperture.
Uno scoperto consistente, a fronte di un mercato crescente, è una peculiarità dibattuta diverse volte negli ultimi anni: persino con gli indici sui massimi storici: ci sono sempre investitori ben disponibili ad andare nettamente contro alla tendenza dominante, senza mostrare la benché minima cautela. Troviamo significativo che le azioni vendute allo scoperto siano in crescita del 9.5% in un anno, a fronte di un mercato che nel medesimo arco di tempo è cresciuto del 22%. Immaginiamo soltanto per un momento cosa succederebbe se dovessero scattare le ricoperture. Di certo ulteriori cali indurrebbero i ribassisti ad approfittarne, ricoprendosi, e contenendo il ribasso di mercato.

Dal momento che soltanto il 39% degli investitori esprime una aspettativa bullish sul mercato, stando al più recente sondaggio dell'American Association of Individual Investors (AAII), si direbbe che a spingere la borsa siano gli istituzionali. Infatti, la nostra analisi conferma come si tratti prevalentemente di acquisti di fondi hedge.
Un aspetto che continuiamo a monitorare è il livello delle opzioni put comprate rispetto alle call, con riferimento agli ETF azionari. Il rapporto continua a salire, e ciò conferma che i gestori che ricorrono all'hedging si stanno spostando verso il mercato azionario, uscendo da una cautela che perdura da tempo. Da metà febbraio anche gli acquisti sulle opzioni sul VIX si concentrano sulle call.

* Todd Salamone per Schaefferresearch.com

Presidente della Schaeffer's Investment Research, Inc, e autore di "The Option Advisor", un best seller nel settore delle opzioni, di cui esiste dal 1981 una newsletter omonima. Continua...