Malgrado settembre, lo scenario non è disprezzabile

- 02/09/2014
Lo S&P500 ha superato la mitica soglia dei 2000 punti. Ma a differenza del 1998, quando superò per la prima volta i 1000 punti, scavalcando di slancio questa soglia; stavolta l'indice ha congestionato attorno a questo livello per tutta la settimana. Rispetto ad allora, la novità consiste nella disponibilità delle opzioni settimanali, scadute venerdì, e che apparentemente hanno contribuito al movimento laterale successivo al gap up di lunedì scorso. L'esame delle posizioni aperte confermava la presenza di un "muro" in prossimità della opzione call sullo SPY base 200, corrispondente a 2000 punti di S&P500. Una chiusura attorno ai 2000 punti sarebbe stata un sogno per i venditori di opzioni, che avrebbero intascato il premio di una opzione senza valore a scadenza.
Notevole anche l'esiguità dei volumi: negli ultimi cinque giorni in media sullo SPY sono state scambiate meno di 60 milioni di azioni: 1/3 in meno rispetto alla media degli ultimi cento giorni; e mercoledì è stato registrato il turnover più basso dell'anno.
Da una prospettiva allargata, siamo entrati in quello che convenzionalmente è il mese più impegnativo dell'anno per il mercato azionario. In effetti negli ultimi 50 anni lo S&P ha conseguito una performance media negativa, specie dopo un mese di agosto positivo, come è avvenuto quest'anno. Ma negli ultimi 13 anni, il mese appena incominciato è stato positivo nella maggior parte dei casi; e tantopiù quanto positivo è stato il mese di agosto.
Così, mentre gli indici continuano a fare i conti con le cifre tonde, non possiamo disprezzare lo scenario, con lo smantellamento del pessimismo sperimentato un mese fa che ancora sostiene le quotazioni. Ad esempio, i compratori di opzioni azionarie non sono negativi come lo erano ad inizio agosto. Ma, ancora una volta, non mostrano il livello di ottimismo sperimentato prima del massimo di luglio.
E, secondo il sondaggio della scorsa settimana della National Association of Active Investment Managers (NAAIM), i gestori interpellati che hanno ridotto l'esposizione subito prima del minimo di agosto, sono tornati a comprare azioni. Tuttavia, l'esposizione vantata è ancora inferiore a quella estrema che ha preceduto i massimi di quest'anno. Ciò suggerisce come vi sia liquidità addizionale da poter impiegare.
Lo stesso scoperto sulle azioni dello S&P rimane su livelli elevati, anche se si registra qualche ricopertura rispetto al rapporto mensile precedente.
Una volta lasciatasi alle spalle quota 2000, il successivo ostacolo si collocherebbe a 2030 punti, dove l'indice conseguirebbe un guadagno del 10% per il 2014, e dove si colloca la performance del 200% rispetto al minimo in chiusura del 2009.