Mercati azionari nella scia del Toro, ma c'è rischio di pullback

- 12/04/2021
Lo S&P500 si è lasciato alle spalle senza problemi anche quota 4056 punti, dove conseguiva un apprezzamento di sei volte rispetto al minimo del 2009. In passato il mercato azionario ha congestionato dopo aver raggiunto una proporzione di due, tre e cinque volte. Al momento, sembra il comportamento successivo al superamento del multiplo di quattro volte: quando, a gennaio 2018, ripiegò bruscamente dopo aver apparentemente superato la resistenza.
Non esiste una regola aurea in merito; ma, se il passato vale come insegnamento, il rischio di ripiegamenti a questo punto non è da trascurare.
Restringendo l'indagine sull'andamento degli ultimi cinque mesi, si scorge un'ulteriore evidenza di potenziale resistenza. Da novembre il mercato si è mosso all'interno di un canale inclinato verso l'alto. La settimana scorsa è stata raggiunta la parete superiore di detto canale. Sembra di assistere a quanto già occorso a metà gennaio e metà febbraio: in ambo le occasioni si manifestò un ripiegamento tattico, con le quotazioni dello S&P che trovarono supporto rispettivamente in prossimità delle medie a 50 e 80 giorni.
La resistenza dunque è confermata fra 4127 punti; e 4131 punti, dove l'indice guadagnerebbe il 10% rispetto alla chiusura del 2020. Da notare l'accumulazione di posizioni in opzioni call sullo SPY base 410, corrispondente a 4100 punti di indice. La maggior parte del turnover è stato connesso ad acquisti per cui gli acquisti da delta hedging possono spiegare il superamento della soglia in questione la passata settimana. Dal momento che il delta hedging è ormai al 90%, gli acquisti hanno ormai superato la loro funzione, perdendo il loro impulso con l'approssimarsi delle scadenze tecniche di aprile.