Non è il caso di smantellare le posizioni long

- 25/03/2013
Quando due settimane fa il mercato è ripartito; appariva evidente che esso affrontava un altro "dissuasore di velocità": la resistenza a 1550 punti. Questo livello è stato interessato in 9 delle ultime 11 sedute. Ma nonostante il trend laterale delle ultime due settimane, lo S&P permane in trend rialzista, con la media a 40 giorni che ha agito da supporto a fine dicembre e, più di recente, a fine febbraio. Questa media, situata a 1526 punti, è inclinata verso l'alto e rappresenta una potenziale area di supporto, qualora il mercato dovesse eventualmente ripiegare.
Ci sono delle buone notizie per i Tori:
1) la resistenza a 1550 punti non ha respinto con forza lo S&P, nonostante la crisi del debito sovrano che continua a gravare sull'Europa;
2) c'è in questo momento meno ottimistmo rispetto ad alcune settimane fa, il che vuol dire che chi ha ridotto le posizioni in azioni può riaffacciarsi sul mercato, sostenendone d'ora innanzi le quotazioni.
Ad esempio, il recente sondaggio della National Association of Active Investment Managers (NAAIM) indica la più bassa esposizione in azioni da metà gennaio. L'esposizione resta elevata, ma non sui livelli visti poco più di due mesi fa, quando lo S&P per la prima volta ha testato i 1500 punti. Il venir meno dell'ottimismo estremo è confermato da indicazioni secondo cui gli hedge fund hanno ridotto un po' l'esposizione, mentre cresce lo scoperto sulle azioni del paniere dello S&P500. Se nel breve questo pessimismo può contenere il mercato, nel lungo rappresenta carburante potenziale per ulteriori spinte verso l'alto.
Il mercato rimane meritevole di essere assecondato: fino a quando il VIX rimane sotto i 17 punti (il 50% oltre il minimo) e lo S&P sopra i 1525 punti, non è il caso di smantellare le posizioni long.
* Todd Salamone per Schaefferresearch.com