Per una correzione, ripassare più avanti

- 07/12/2016
Il Russell 2000 (RUT) è reduce dalla più prolungata sequenza positiva degli ultimi vent'anni. Di riflesso, la forza relativa dell'indice delle midcap, rispetto allo S&P500, ha raggiunto il livello più alto degli ultimi otto anni. Ci si chiede se questa sovraperformance sia salutare, per l'intero mercato, o se segnali un surriscaldamento che anticipa prossimi ridimensionamenti. La risposta, come sempre, si trova nel passato.
I dati sul RUT partono dal 1979, e questa è la quinta volta che l'indice si migliora per 15 giorni consecutivi. La tabella in basso mostra tutte le circostanze simili passate: evidentemente il ritorno conseguito nell'ultima circostanza (+16%) risulta il più consistente su questo arco di tempo; soltanto un'altra volta (1985) la performance è risultata a doppia cifra.
Nel complesso, pur a fronte di un campione ridotto, i ritorni prospettici sono stati incoraggianti: il RUT è salito sempre, a distanza di due settimane e un mese quando, nella peggiore delle ipotesi, è salito al peggio di un lusinghiero +1.8%.
Per avere un campione statisticamente più rappresentativo, ho allargato l'indagine a tutti i casi di successione di dieci sedute positive di fila. Secondo la tabella qui in basso i casi diventano ben 33. Il messaggio di fondo è che per avere una correzione bisogna aspettare: dopo un mese, infatti, il RUT è stato positivo in quasi tre casi su quattro, conseguendo una performance media del +1.73%. Si tratta di statistiche incoraggianti, con riferimento alla storia dell'indice. Dopo tre mesi però l'indice è positivo soltanto nella metà dei casi, e il ritorno medio si ridimensiona.
* Rocky White per Schaefferresearch.com