Perché bisogna insistere con le small cap

- 16/02/2021
Solita storia, lo S&P500 ha appena conseguito l'ennesimo nuovo massimo storico, avvicinandosi sempre più alla simbolica soglia dei 4000 punti. Le resistenze sono state finora superate senza difficoltà, grazie alla evoluzione incoraggiante della vaccinazione di massa su scala planetaria. Lo S&P500 continua a muoversi all'interno del canale inaugurato all'inizio di novembre, e ciò consente di proiettare una prima resistenza fra 3940 e 3955 punti. In caso di ripiegamento, il supporto è da rinvenirsi a 3810 punti. Al di sotto di questo percorso, la media mobile a 50 giorni è segnalata a 3750 punti, e coincide casualmente con i livelli di chiusura del 2020.
Visto che siamo in settimana di scadenze tecniche, non guasterà dare un'occhiata alla configurazione dell'open interest delle opzioni sullo SPY. La base 395 ospita quasi 100 mila call, perlopiù posizioni lunghe: verosimlmente questa è una resistenza degna di nota, equivalente a 3950 punti di S&P500. Se la soglia non dovesse essere avvicinata prima delle scadenze, potremmo assistere ad un fenomeno di delta hedging, con i future comprati dai market maker che sarebbero liquidati, alimentando il ribasso del mercato.
Le massicce posizioni in opzioni put scadenza febbraio, base 380 e 385 dollari, confermano la presenza di un supporto fra 3800 e 3850 punti.
L'ultimo rapporto sullo short interest evidenzia una consistente ricopertura di posizioni corte nella seconda metà di gennaio. Restiamo però poco sopra i minimi degli ultimi 10-15 anni, che hanno preceduto una certa debolezza di mercato. Riconosco comunque che possa essere arbitrario considerare soltanto le posizioni corte sulle cinquecento società dell'indice citato.
Difatti lo short interest del Russell 2000 è ancora più copioso, e ciò conferma l'opportunità di mantenere viva l'attenzione nei confronti delle small cap: più potenzialmente beneficiarie di short squeeze.