Perché gli investitori hanno il paraocchi?

- 29/04/2013
Dal punto di vista tecnico, si dibatte molto del testa e spalle ribassista formatosi potenzialmente sullo S&P nelle ultime settimane. Manca però ancora la spalla destra prima di poter parlare propriamente di questa figura. Casomai, mi incuriosisce come la gente colga immediatamente questi pattern ribassisti, trascurando quelli bullish: sul finire dell'anno scorso lo S&P disegnò un perfetta testa e spalle rovesciato (rialzista), ma tutti ci dicevano che dovevamo preoccuparci del fiscal cliff. Il pattern alla fine conseguì perfettamente i suoi obiettivi, portando al miglior primo trimestre degli ultimi 15 anni. Curioso che la gente parli del testa e spalle ribassista, quando ancora deve trovare completamento. Ma, dopotutto, i mercati si arrampicano su un muro di paura, no?
Attualmente, però, ci sono diversi elementi che inducono alla cautela: dalla sottoperformance delle small cap alla forza del mercato obbligazionario; dal vecchio adagio del "Sell in May and go away" al citato testa e spalle ribassista, dall'ampiezza in ridimensionamento, al ritardo dei Trasporti. La lista è piuttosto lunga; e possiamo ulteriormente integrarla.
La settimana scorsa il sondaggio "Big Money" di Barron's ha fatto registrare il livello più elevato degli ultimi 20 anni. Attualmente, il 74% degli intervistati è bullish per i prossimi 6/12 mesi. Il dato sei mesi fa si collocava ad appena il 46%. Ovviamente nel frattempo il mercato è risalito, conquistando nuovi massimi assoluti. Per cui la domanda da porsi è: se questo gruppo era bearish e fuori tempo ad ottobre, cosa vuol dire il dato attuale?
E poi c'é il sondaggio della National Association of Active Investment Managers (NAAIM) a destare preoccupazione. I gestori hanno tagliato drasticamente l'esposizione long di recente, e in precedenza i picchi del sondaggio sono coincisi con i massimi di mercato. Il pullback dura fin quando si ridimensiona la positività dei gestori. Ci si chiede in che misura il calo del NAAIM Survey sia stato incorporato dalle quotazioni.
Fatte queste osservazioni, devo dire che sono ben conscio delle minacce, ma continuo a pensare che i Tori alla lunga continueranno a prevalere. Il trend è rialzista fino a prova contraria. Poi ci sarebbe da parlare del famigerato "Sell in May"; ma lo faremo la prossima volta...
* Ryan Detrick per Schaefferresearch.com