Wall Street
Perché la volatilità è destinata ad aumentare ancora

La prima parte di febbraio ha proseguito la tendenza negativa del mese passato. Il principale catalizzatore della debolezza degli ultimi giorni è stato il rapporto sull'occupazione pubblicato venerdì: sensibilmente inferiore alle aspettative. Così, giusto quando sembrava che i trader iniziassero a valutare il mercato in termini più benevoli, è arrivata una nuova ondata di vendite, che ha abbattuto i supporti che hanno retto a gennaio.
Eclatante la rottura sul PowerShares QQQ Trust ETF Series (QQQ), sceso in sede di chiusura sotto la soglia dei 100 dollari, per la prima volta dallo scorso settembre. Dall'inizio dell'anno la perdita supera il 10%. Neanche lo SPDR S&P 500 ETF Trust (SPY) è rimasto immune dalle vendite, che lo hanno portato ad abbattere il supporto offerto dalla media mobile a 36 mesi.
Nel frattempo, la media a 10 giorni del put/call ratio azionario continua a salire, attestandosi su livelli piuttosto elevati. In teoria, lo spazio verso il basso dovrebbe risultare contenuto: una circostanza analoga fu registrata lo scorso dicembre, e lo S&P rimbalzò di lì a breve del 2.5%.

Siamo a pochi giorni dalle scadenze mensili delle opzioni. Come rilevato lo scorso mese, la settimana prima di questo appuntamento si avverte l'influenza sul mercato delle sistemazioni di portafoglio da parte degli operatori. Nello specifico, le basi put sotto le correnti quotazioni, specie a fronte di catalizzatori esogeni negativi, possono agire da calamita per le quotazioni, con i venditori di queste put che si coprono shortando il future sullo S&P. Le vendite inducono ulteriori vendite in un effetto a cascata. Ovviamente, più affollata è la base in termini di posizioni aperte, e maggiore è l'effetto di attrazione.
La configurazione dell'Open Interest dello SPY evidenzia una consistente presenza di posizioni aperte sulle basi 180, 183, 185 e 187. Sfortunatamente per i Tori, questo suggerirebbe un calo potenziale per lo S&P500 fino a 1800 punti.

Ciò conferma come, anche dopo un ribasso già considerevole, il mercato sia vulnerabile ad ulteriori declini. Il messaggio è chiaro: continuare ad evitare le small cap e ridurre l'esposizione complessiva al mercato azionario, considerando le opzioni put sul Russell 2000 come forma di copertura di portafoglio.

* Todd Salamone per Schaefferresearch.com

Presidente della Schaeffer's Investment Research, Inc, e autore di "The Option Advisor", un best seller nel settore delle opzioni, di cui esiste dal 1981 una newsletter omonima. Continua...