Permane l'analogia con il 2011

- 12/10/2015
Nelle ultime settimane ho commentato le situazioni conflittuali che si manifestano sul mercato; in particolare il pessimismo marcato che tipicamente si manifesta sui minimi di mercato, accompagnato però da un contesto tecnico non del tutto coerente con tale scenario. Due mesi consecutivi sotto alla media a 20 mesi dopotutto non possono essere privi di effetti, e tuttavia l'andamento recente ricorda da vicino quanto occorso nel 2011; il che implicherebbe un minimo di imminente formazione.
Il reversal dello scorso 2 ottobre va in questa direzione. Anche nel 2011 la prima settimana di ottobre fece registrare una seduta in cui lo S&P perdeva l'1%, prima di chiudere in posizione speculare. Inoltre, la tecnologia (rappresentata dal "QQQ") e le small cap (RUT), in ambo le occasioni hanno trovato sostegno in prossimità della media mobile di lungo periodo.
Le similitudini non si esauriscono a livello grafico. Di recente la Fed ha rilasciato dichiarazioni benevole in termini di probabilità di aumento immediato dei tassi di interesse, e ciò ha favorito il rally della passata settimana. È interessante notare come anche la Fed di Bernanke nel 2011 manifestava lo stesso orientamento della Fed di oggi della signora Yellen, come emerge dal resoconto di Briefing.com che riporto qui in basso. Evidenziate le similitudini rispetto ad oggi:
Nello specifico, quattro anni fa la Fed era sbilanciato verso l'ottimismo nelle sue previsioni di crescita economica, preoccupata per il calo dei prezzi delle materie prime, e "dipendente dai dati macro". Non suona familiare? eccezion fatta per il mercato del lavoro, la Fed sembra la stessa di quattro anni fa.
Questa incertezza non fu sufficiente nel 2011 per affossare il mercato. Ora, con lo S&P di nuovo sopra i 2000 punti e il VIX nuovamente sui minimi, sembra che le stesse incertezze non bastino a far deragliare il bull market.
È possibile che l'eccesso di pessimismo si ridimensioni: le azioni vendute allo scoperto fra quelle dell S&P500 sono salite del 14% a settembre: con lo S&P che oscilla fra 1880 e 1980 punti, c'è la possibilità che le recenti posizioni aggiunte siano in sofferenza, il che può comportare il potenziale di rally da ricoperture.
* Todd Salomone per Schaefferresearch.com