Persiste un certo scetticismo sul mercato azionario

- 14/03/2018
La scorsa settimana ho rilevato come lo SPY, il popolare ETF sullo S&P500, stesse rimbalzando sul supporto a 265-267 dollari: una zona cruciale nelle settimane passate. Ho fatto presente come una risalita avrebbe trovato naturale resistenza a 270 dollari, sede di una concentrazione di posizioni in opzioni put, oltre alla media mobile a 20 giorni e al 50% di ritracciamento del recente ribasso. Ma poche ore dopo l'inizio dell'ottava, lo S&P ha avuto ragione delle resistenze, sospinto dalle ricoperture delle posizioni corte. A fine settimana è stata persino scavalcata la resistenza a 273 dollari, grazie alla reazione benigna conseguente al rilascio dei dati sull'occupazione nel mese di febbraio: una reazione opposta rispetto a quella successiva al rilascio dei dati sull'occupazione nel mese di gennaio. Tutti ricordano ancora quanto occorso sul fronte della volatilità...
Siamo ora alle prese con la decisiva quota 2800 punti di S&P500. Sullo SPY ci sono non poche opzioni call base 280, ma la maggior parte di esse sono aperture di posizioni short. Conseguentemente, c'é un effetto dumpening quando le quotazioni avvicinano lo strike: questo perché, onde mantenere una posizione neutrale, chi ha comprato la call da un venditore di opzioni, deve coprirsi shortando il future man mano che lo SPY si avvicina alla base. Ecco che la base diventa resistenza.
Detto questo, sul mercato persiste un certo scetticismo che, se smantellato, spingerebbe gli indici oltre le resistenze. Siamo lo SPY che l'IWM, l'ETF sul Russell 2000; hanno sperimentato vistosi deflussi dall'inizio di febbraio: questa è domanda potenziale, che potrebbe ritornare molto presto. Non a caso i compratori di opzioni su azioni restano bearish, come evidenzia la figura in alto. Il pessimismo è sui livelli che hanno preceduto tutti i rally sperimentati da inizio 2017 in avanti, con la media a 10 giorni del put/call ratio che si attesta ben sopra il minimo pluriennale coinciso con la correzione a cavallo fra gennaio e febbraio.
Un altra manifestazione di persistente paura, è offerta dal Commitments of Traders (CoT) report: i fondi speculativi sono ancora net long sul future sul VIX. Questa tipologia di operatore è tipicamente dalla parte sbagliata prima di importanti movimenti di mercato; oltretutto, è raro assistere a fondi hedge, nel complesso net long di volatilità: il pessimismo è evidente, e ciò dovrebbe anticipare la ripartenza del mercato azionario.
* Todd Salamone per Schaefferresearch.com