Pochi elementi a supporto dei Tori

- 19/12/2018
L'esame delle posizioni aperte in opzioni put sullo SPY rivela la presenza di un massiccio Open Interest in prossimità della basi 255 e 250 dollari. Il cedimento del supporto a 2600 punti di S&P500 suggeriva la probabilità che i livelli citati agissero da polo d'attrazione per i prezzi. Il fatto che gli scambi in prossimità di quelle basi siano stati alimentati da operazioni di vendita short di put, farebbe pensare che i supporti siano destinati a reggere.
Oltretutto 2550 è un supporto anche dal punto di vista grafico, avendo intercettato i minimi di inizio anno.
Sfortunatamente per i Tori, però, si tratta dell'unico elemento a supporto. La trendline che connetteva tutti i minimi da febbraio è stata abbattuta, oltre alla media mobile a 80 settimane. Questo interviene nel momento in cui si riunisce la Fed per decidere un probabile ulteriore aumento dei tassi di interesse: il nono, da dicembre 2015. Alla luce di quanto riportato dalla tabella in basso, c'é ben poco di cui essere contenti.
Ulteriori timori emergono dall'esame del sentiment. Anzitutto il mercato azionario non si sta comportando come ci si aspetterebbe a fronte di persistenti condizioni bullish di fondo. È vero che il put/call ratio sta scendendo da livelli estremi, il che comproverebbe che il pessimismo degli operatori è in fase di ridimensionamento. Ma il mercato non ha reagito con la tipica reazione veemente di questi casi. I venditori sembrano avere il controllo della situazione.
Inoltre, lo scoperto rimane a livelli estremamente contenuti. Il timore è che qualcuno possa mangiare la foglia, iniziando ad andare short, e alimentando il ribasso. Quantomeno un rally qui non può godere del sostegno delle ricoperture visto che, malgrado tutto, gli investitori sono apparsi riluttanti ad andare short.
Stridente il confronto rispetto a quanto occorso all'inizio del 2016.