Quando il sentiment conferma l'azione di mercato

- 02/05/2018
La stagione trimestrale degli utili è entrata la settimana scorsa nel vivo, con rilasci di rendiconti in alcuni casi spettacolari e superiori alle aspettative degli analisti. Ma il mercato è rimasto finora perlopiù impassibile, con reazioni che di solito si esauriscono nel giro della stessa seduta. Festeggiano i venditori di opzioni, che intascano i premi grazie al persistente declino della volatilità. Laddove Netflix (NFLX), Visa (V), Facebook (FB), Boeing (BA) o United Continental (UAL) hanno festeggiato in borsa, ci sono le varie Alphabet (GOOGL), JPMorgan Chase (JPM), eBay (EBAY), Caterpillar (CAT), e Teradyne (TER), che sono state pesantemente sacrificate. Di sicuro gli EPS non hanno fornito lo slancio atteso da molti investitori. Tori e Orsi continuano a combattersi, anche ora che Nord e Sud Corea sono prossime ad uno storico accordo.
Le incertezze geopolitiche tuttavia permangono: a partire dal minacciato disimpegno degli Stati Uniti dal NAFTA, per arrivare alla prospettiva di un annullamento dell'accordo nucleare con l'Iran. Nel frattempo incombe una nuova riunione del FOMC. Non sono attese novità: il mercato prezza una probabilità di incremento dei tassi di appena il 7%. Meglio così: il mercato si comporta molto meglio, nelle settimane successive ai nulla di fatto.
In linea di principio il triangolo entro cui si muove da tempo lo S&P, dovrebbe essere di continuazione; il che implicherebbe un break imminente verso l'alto. Un recente sondaggio, reso noto da Bloomberg, evidenzia come gli investitori però si aspettino una evoluzione avversa. Questo ci avvicina al contesto vigente a novembre 2016, di cui ho parlato nell'ultimo commento.
Tuttavia, se i minimi recenti dovessero essere abbattuti, l'andamento del mercato finirebbe per confermare il sentiment.
* Todd Salamone per Schaefferresearch.com