Wall Street
Rischio di consolidamento di mercato

Per fortuna degli investitori, lo S&P500 si trova in un territorio familiare. Dopo sei settimane al di fuori di un ordinato percorso di crescita, l'indice è rientrato da alcuni giorni all'interno del canale in essere da novembre dello scorso anno. Ciò gli ha consentito di conseguire nuovi massimi assoluti.
Agevolato da un paio di catalizzatori provvidenziali. La Federal Reserve ha rimosso le incertezze, annunciando l'avvio del tapering del QE già a partire da questo mese. Poi è sopravvenuta la notizia di Pfizer, che ha reso disponibile un farmaco anti CoViD19 che riduce le ospedalizzazioni ed i decessi dell'89%.
Ora è di nuovo possibile definire supporti e resistenze nell'ambito di questo ordinato percorso: la parete superiore passa in questo momento per 4766 punti, per arrivare a fine settimana a 4785 punti. Il confine inferiore si colloca a 4634; 4650 punti venerdì prossimo.
Dal minimo in sede di chiusura di inizio ottobre, un rialzo del 10% ci condurrebbe a 4730 punti. Una soglia non distante dalla resistenza citata, che potrebbe frenare il mercato, in aggiunta ad un certo ipercomprato venutosi a creare.

A differenza dello S&P500, il Nasdaq 100 non è mai fuoriuscito dal canale, ora sollecitato nella parete superiore. Quando lo S&P si cimentò in analoga performance, la scorsa primavera, salì per un ulteriore mese prima di essere risucchiato. Casomai dovesse qui manifestarsi un pullback, una linea di supporto sarebbe da individuare a 15675 punti.

Da notare come la media a 10 giorni del put/call ratio delle cento società componenti l'indice, sia sceso a 0.44 volte. Si tratta di una lettura estremamente contenuta, che segnala l'assenza di pessimismo e dunque in ottica contrarian il rischio di consolidamento di mercato.

Presidente della Schaeffer's Investment Research, Inc, e autore di "The Option Advisor", un best seller nel settore delle opzioni, di cui esiste dal 1981 una newsletter omonima. Continua...