S&P: i livelli di mercato da monitorare

- 26/09/2016
La scorsa settimana si sono riuniti i direttori delle banche centrali di Stati Uniti e Giappone, con la BoJ che apparentemente ha spostato la sua attenzione sull'inclinazione della curva dei rendimenti, nel tentativo di favorire la profittabilità delle banche e dunque l'erogazione del credito. Nel frattempo negli Stati Uniti il Federal Open Market Committee (FOMC) non ha deluso le aspettative, rimandando il momento dell'aumento dei tassi, sebbene la decisione sia stata presa con il dissenso di ben tre esponenti del Comitato. Rivista verso il basso la traiettoria dei futuri tassi di interesse. Il mercato ha gradito, con lo S&P in rialzo e la volatilità in ulteriore calo.
Queste decisioni evidentemente non hanno indotto gli speculatori a ricoprire le consistenti posizioni corte sul future sul VIX. Storicamente gli hedge fund si trovano dalla parte sbagliata in occasione delle svolte primarie di volatilità. Con l'incertezza di politica monetaria rimossa per un po', sospettiamo che le posizioni al ribasso sulla volatilità rimarranno intatte.
Altri eventi esogeni si profilano all'orizzonte: come la riunione informale dell'OPEC in Algeria. Difficile ipotizzare un congelamento delle quote di produzione dei diversi membri, che di solito interviene in circostanze drammatiche, e dopo aver indetto una riunione di emergenza.
Tornando al mercato azionario, si nota la presenza di massicce posizioni sulla opzione put base 217 sullo SPY, che si traduce in un supporto per lo S&P500 a 2170 punti. Di converso, la presenza di un consistente open interest sulla call base 220 fa prefigurare un muro a 2200 punti di indice.
* Todd Salamone per Schaefferresearch.com