S&P: sotto quota 2700, cento punti di perdita

- 05/07/2018
Trovo interessante una circostanza maturata la scorsa settimana, a proposito della scadenza delle opzioni settimanali sullo SPY, il popolare ETF sullo S&P500. Il rimbalzo del mercato dai minimi ha comportato la scadenza senza valore di una valanga di opzioni put, al pari di un consistente numero di opzioni call dalle basi troppo elevate: 275, 279 e 280 dollari. I Tori sono sfuggiti ad un potenziale sell-off da delta hedging quando lo SPY ha accennato lo sfondamento dei 270 dollari fra mercoledì e giovedì. In effetti il rimbalzo dai minimi è stato alimentato dallo smantellamento di posizioni corte associate alle posizioni aperte in put. Da notare come l'avanzata si è interrotta quando lo SPY si è posizionato ben sopra le basi put, a ridosso delle resistenze rappresentate dagli eccessi di opzioni call.
Sicché se quota 2740 punti di S&P non dovesse essere superata in tempi brevi, gli analisti tecnici incominceranno a parlare di potenziale testa e spalle, con la neckline posizionata a 269 dollari di SPY. La perdita di questa soglia condurrebbe a 260 dollari, pari a 2600 punti di indice sottostante.
In prossimità di questa base si trovano 170 mila opzioni put per scadenza luglio: è la base put più affollata. Un supporto, e al tempo stesso una calamita per i prezzi, dovesse cedere quota 2600 punti.
Nel frattempo la media a 10 giorni del put/call ratio azionario ha svoltato verso l'alto, implicando che l'ottimismo che ha preceduto la riunione del FOMC, si sta tramutando ora in pessimismo. Il rischio è che questa negatività sia soltanto l'antipasto.