Wall Street
S&P500: comprare la rottura dei supporti

La settimana scorsa Wall Street è rimasto vittima di prese di beneficio collegate a timori di rallentamento dell'economia mondiale, dopo il rilascio di dati deludenti sull'espansione in Cina. L'azione dello S&P attorno alle mezze cifre centenarie ha aderito comunque al solito schema: il che conforta gli investitori, assieme al fatto che le settimane successive ai FOMC risoltisi in un nulla di fatto, non sono mai letali per le quotazioni di mercato.
Le prossime sedute verosimilmente saranno condizionate dalle decisioni in merito alla riforma fiscale e al taglio delle imposte sugli utili aziendali. Fino al prossimo FOMC possiamo aspettarci un andamento pigro e laterale. A metà dicembre, se il braccio operativo della Federal Reserve dovesse effettivamente aumentare i tassi, il mercato azionario USA potrebbe concedersi un consolidamento fino a gennaio.
Risale a due settimane fa l'ultima volta che lo S&P ha sollecitato la sua media mobile a 20 giorni, senza però chiudervi sotto. Questo, fino a mercoledì scorso, quando la popolare media è stata pienamente penetrata, per la prima volta dopo 54 sedute: si tratta della sequenza più prolungata dal 2012. Ci chiediamo se questa "interruzione" possa nuocere al mercato: la tabella in basso mostra i ritorni di Wall Street dopo una permanenza dello S&P di almeno due mesi sopra la media a 20 giorni:

I dati partono dal 1928, il primo segnale risale al 1932. Le rilevazioni in tutto sono 41, e la negatività è sempre stata merce rara: il mercato ha sempre prontamente recuperato la debolezza. Anche nella circostanza più recente, grazie al licenziamento della riforma fiscale da parte del Congresso USA, il ritardo è stato colmato.

* Todd Salamone per Schaefferresearch.com

Presidente della Schaeffer's Investment Research, Inc, e autore di "The Option Advisor", un best seller nel settore delle opzioni, di cui esiste dal 1981 una newsletter omonima. Continua...