Wall Street
Sappiamo quel che non sappiamo

Da quando è scaduto il future sul VIX, due settimane fa, lo S&P ha perso terreno, con le posizioni aperte sulle opzioni call sul VIX salite in pochi giorni del 18%: dai 4.4 milioni di contratti post-scadenza, ai 5.2 milioni di venerdì scorso. Gli scambi sono stati particolarmente intensi una settimana fa, con gli operatori di mercato intenti ad interpretare le minute del FOMC come segno che alcuni programmi di allentamento quantitativo sono destinati ad esaurirsi. Questo atteggiamento ha spinto il mercato verso il basso, e il VIX verso l'alto.
La settimana corrente è l'ultima di febbraio, e prelude ad una serie di dati in grado di spingere il mercato decisamente in una direzione. Pertanto, non sarebbe sorprendente assistere ad un'intensificazione dell'attività di copertura. I gestori di fondi hedge stanno diventando progressivamente bullish negli ultimi mesi, e hanno conseguentemente aumentato l'hedging di portafoglio, a fronte degli eventi incerti che possono ergersi davanti ad essi. Ad esempio:
- Il 1° marzo interverranno i tagli automatici di spesa per 85 miliardi di dollari, se prima non sarà raggiunta una intesa fra repubblicani e democratici;
- il 7 marzo il settore finanziario potrebbe risultare impattato dalla pubblicazione da parte del governo, degli stress test, e dalla approvazione eventuale di piani di ricapitalizzazione per le singole banche, attesa il 14 marzo;
- il 19-20 marzo la Fed si riunisce nuovamente.

Con riferimento all'ispessimento dell'attività di copertura, la domanda di opzioni put sui principali ETF azionari sta crescendo, in relazione alla domanda di call, come mostra il grafico in alto. Inoltre, il rapporto fra call e put sul VIX, con riferimento esclusivo all'apertura di posizioni, resta elevato a 3 quasi volte: non è un record, ma conferma la crescente esposizione da parte dei gestori, su livelli di ottimismo simili a quelli di un anno fa.
Difatti, la necessità di coprire il portafoglio è testimoniata dal confronto delle volatilità implicite nelle opzioni put e call out of the money sullo SPDR S&P 500 Trust (SPY). Le put sono molto più costose rispetto alle call, in un'area che negli ultimi due anni ha segnalato una certa vulnerabilità da parte del mercato. Con i gestori di fondi hedge che hanno incrementato la loro esposizione negli ultimi due anni, questo ha fatto il gioco del rialzo; ma la domanda a questo punto è: questo sostegno continuerà con gli eventi citati che incombono, con gli indici ancora alle prese con le cifre tonde, e con una certa sovraesposizione ormai imminente?

Un break della media a 30 giorni a 1500 punti comporterebbe una certa turbolenza, e spingerebbe i compratori più recenti a disimpegnarsi dal mercato.

* Todd Salamone per Schaefferresearch.com

Presidente della Schaeffer's Investment Research, Inc, e autore di "The Option Advisor", un best seller nel settore delle opzioni, di cui esiste dal 1981 una newsletter omonima. Continua...