Segni di speranza per i Tori

- 02/07/2014
Malgrado dati macroeconomici non proprio esaltanti, e timori che la bassissima volatilità possa rappresentare uno stato di compiacimento da parte degli operatori, il mercato ha retto la scorsa settimana, malgrado diverse notizie possano aver impattato negativamente. Lo S&P ha superato la barriera dei 1950 punti, ed è stata successivamente ritestata. Ora si va a testare la soglia a 2000 punti, ma l'attenzione si sofferma adesso sulla mitica cifra tonda dei 17000 punti per il Dow Jones. Da quando i 10000 punti furono testati nel 1999, le "migliaia" sono sempre state avvertite.
Un indicatore contrarian che seguiamo con attenzione da alcune settimane, è quello che riflette il sentiment fra gli operatori in opzioni: ad un estremo ribassista qando lo S&P ha sfondato i 1900 punti alla fine di maggio. Questo gruppo è diventato sempre più ottimista nelle ultime settimane, con il ridimensionamento del pessimismo che persiste. Al momento, la media a 10 giorni del rapporto fra put e call, in termini di posizioni aperte dal pubblico retail, si approssima ai livelli di gennaio, che precedettero una flessione del 5% da parte dello S&P. Fino a quando il rapporto punta verso il basso, il mercato è destinato a crescere. Ma se il sentiment dovesse mutare, e il rapporto dovesse svoltare verso l'alto, il mercato sarebbe a concreto rischio di ripiegamento.
Sebbene su questo fronte si incominci a sperimentare compiacenza, difficilmente si può sostenere che l'ottimismo sia dilagante. Ad esempio, nell'ultimo periodo riportato le azioni allo scoperto nel paniere dello S&P, sono cresciute del 4.5%, e restano su livelli superiori a quelli che hanno anticipato le recenti flessioni del mercato. Il fatto che lo scoperto sia cresciuto a fronte di un rialzo del mercato, testimonia casomai una sana dose di scetticismo, che si trasformerà in propellente ulteriore a tempo debito.