Settori vincenti e settori bistrattati

- 30/05/2017
Siamo entrati nella passata settimana con discussioni di impeachment e di ostruzione alla giustizia. Ma in questa epoca dominata dai social media, le notizie vanno e vengono ad una velocità impercettibile. Bene ha fatto dunque il mercato a ignorare i pettegolezzi, continuando nell'unica direzione che sa intraprendere. La settimana scorsa ho evidenziato l'esistenza di denaro parcheggiato, che avrebbe potuto essere impiegato dai gestori per sostenere il mercato, e così è stato: le cifre tonde sono state scavalcate, con lo S&P riuscito finalmente a spingersi oltre i 2400 punti. Questo, riteniamo, grazie anche al test del supporto offerto dalla media mobile a 80 giorni in area 2350 punti, e dalla trendline che connetteva gli ultimi due minimi ascendenti.
Il Dow Jones nel frattempo si è spinto oltre i 21 mila punti, senza però scavalcare il massimo di inizio marzo a 21.115 punti. Ben diversa la condizione del Nasdaq Composite, grazie al fatto che quasi la metà del suo paniere è costituita da società tecnologiche (a fronte del 23% dello S&P e di appena il 18% del Dow Jones). Qui la cifra tonda a 6.000 punti ha agito da supporto, interessato prima dell'ennesimo rally che ha confermato la leadership di questo indice.
A proposito di performance relative. Negli ultimi sei mesi, il settore energetico è risultato l'unico in disavanzo. Continuiamo ad evitare il comparto, vista la netta prevalenza di titoli e notizie incoraggianti, apparentemente incapaci di stimolare l'interesse verso l'Energy. Oltretutto le raccomandazioni d'acquisto sono addirittura cresciute, rispetto ad un anno fa, mentre lo scoperto è sceso soltanto di misura. Si tratta di una combinaizone tutt'altro che invitante.
Molti investitori confidavano in un'estensione del taglio alla produzione, da parte dell'OPEC, per ulteriori nove mesi, e i rumor sembravano confermare questa ipotesi. Ma alla fine si è trattato di un classico "buy the rumor, sell the news": il mercato ha sospinto verso l'alto il petrolio prima della riunione OPEC, salvo penalizzare greggio e settore energetico ad annuncio effettuato.
* Joe Bell per Schaefferresearch.com