Si sta ricostituendo il denaro ai margini del listino

- 26/02/2018
La passata settimana ha fatto registrare uno stallo nel recupero delle quotazioni azionarie. Gli indici principali hanno raggiunto le resistenze, che hanno avuto la meglio fino a venerdì pomeriggio: nell'ultima ora di contrattazioni, lo S&P difatti ha finalmente superato la media mobile a 20 giorni, nonché la chiusura della settimana precedente, mantenendosi però sotto quota 2750 punti. La buona notizia è che la pressione delle vendite è stata scavalcata dall'esuberanza della domanda.
Il VIX ha sollecitato il supporto fra 18.30 e 18.66 punti, a metà settimana, prima di chiudervi sopra. Le incertezze a proposito delle decisioni della Fed, sono state spazzate via venerdì, con il rilascio delle minute del FOMC presieduto da Jerome Powell. A quel punto il VIX è scivolato sotto gli argini, rimanendovi sotto.
Questo costituisce un potenziale segnale d'acquisto per gli investitori, con la volatilità che continua a ripiegare, e con i fondi speculativi che tuttora detengono una rara posizione net long, stando alle indicazioni del Commitments of Traders (CoT) report settimanale. Se la volatilità dovesse continuare a ripiegare, lo smantellamento delle posizioni sul VIX sul mercato a termine prometterebbe di alimentare un ulteriore crescita del mercato azionario.
L'argomento del momento però è se i minimi di inizio mese saranno nuovamente ritestati. Nel breve periodo, l'ottimismo prevalente a fine gennaio ha ceduto spazio ad un sano scetticismo; il che in ottica contrarian aiuta non poco. Che sia la curva future in backwardation, che si tratti dei fondi hedge nervosi, che sia l'elevato livello raggiunto dal put/call ratio o gli advisor che riducono l'esposizione raccomandata sul mercato; è evidente che si sta ricostituendo il denaro parcheggiato ai margini del listino, pronto per esservi nuovamente investito.
* Todd Salamone per Schaefferresearch.com