Situazione in evoluzione a Wall Street

- 24/09/2019
Lo S&P500 ha flirtato con i massimi assoluti di luglio prima di essere risucchiato dalle sistemazioni tecniche di settembre, e dagli effetti delle ultime decisioni del FOMC. C'è ancora nervosismo legato alla possibile recessioni anticipata dall'inversione della curva dei rendimenti; ma, come già sottolineato a più riprese, questo evento tende a manifestarsi a distanza di non poco tempo. Casomai il motivo della recente incertezza è da ricondurre ai negoziati con la Cina i quali, al di là dei gesti di buona volontà, restano ancora una incognita per i mercati.
Altri osservatori al contrario hanno salutato con favore l'orientamento della Fed di Powell a proposito dell'"aggiustamento di metà ciclo" relativo ai tassi di interesse: un approccio che richiama l'esperienza di metà anni Novanta, e che risulterebbe rafforzato dall'eventuale ripristino di un programma di Quantitative Easing: una sorta di "QE light", che di sicuro metterebbe da parte il tighening in atto da tempo.
Quando a luglio la Fed ha tagliato i tassi di 25 punti base, si manifestarono vendite da "Sell on news", con lo S&P che cedette l'1.67% ad un mese di distanza. Non è detto che si manifesti una involuzione simile, ma gli operatori hanno bene in mente questo precedente. Ciò spiega il nervosismo di venerdì, con il mercato che ha ripiegato alle prime avvisaglie di incomprensioni fra Stati Uniti e Cina.
Senza considerare il periodo stagionalmente impegnativo: settembre è notoriamente il peggior mese dell'anno per performance media. Ed ottobre è non di rado alquanto volatile. Non aiuta certo l'accoglienza a dir poco tiepida, da parte del mercato, di alcune recenti IPO, alcune delle quali sono state addirittura ritirate: proprio per il timore di una risposta deludente da parte degli operatori.
Dal punto di vista tecnico, indispone osservare quanti analisti e strategist siano passati dalla parte del Toro nelle ultime settimane. Ciò è il riflesso delle rotture fatte registrare da diversi indici globali. Indubbiamente questo è l'approccio corretto, ma la cautela si impone quando tutti si spostano da poppa a prua. Specie quando un indice come lo S&P fatica a migliorarsi dopo aver raggiunto il traguardo dell'apprezzamento del 20% dai livelli di inizio anno.
Ulteriore motivo di cautela, la formazione triangolare entro cui Wall Street si sta muovendo da tempo: una sorta di cuneo, a ben vedere. Il superamento in un senso o nell'altro, sancirà la direzione più probabile dei prossimi mesi.