Sul VIX il contango è davvero eccessivo

- 28/12/2016
Nelle ultime due settimane il Dow Jones è stato contenuto dalla mitica soglia a 20.000 punti. Sebbene questa cifra tonda stia catturando parecchia attenzione, siamo ben lontani dal clamore suscitato nel 1999 quando il Dow Jones toccò quota 10.000; salvo culminare l'anno dopo, e inaugurare un pesante bear market. Nel frattempo lo S&P ha realizzato un paio di minimi sopra i 2250 punti, dove guadagna il 10% rispetto al 2015.
Sul fronte della volatilità, ci sono un paio di aspetti che meritano attenzione. Anzitutto il VIX, che ha chiuso al livello più basso da luglio 2014. Un ETF che monitoriamo, il VelocityShares Daily Inverse VIX Short-Term ETN (XIV), collegato al future sul VIX, è salito fino all'area che ha contenuto i massimi di giugno e agosto 2015: un'altra cifra tonda - 50 dollari - a quanto pare (e da queste parti XIV praticamente raddoppia rispetto alla chiusura dello scorso anno).
Un altro elemento da commentare riguarda lo sconto vantato dal VIX "cash" rispetto al future. Una differenza negativa, nota nella teoria come contango, è fisiologica. Ma nelle ultime due settimane il contango è diventato gigantesco. In momenti di particolare pessimismo, il VIX si porta al di sopra del future: un fenomeno noto come backwardation. Ciò avviene di solito dopo pesanti declini di mercato, come quello occorso prima delle elezioni.
Di converso, un contango così consistente può esprimere un ottimismo fuori luogo, frutto di una domanda di opzioni put contenuta.
Come si può notare, la media a 10 giorni della differenza fra il VIX future scadenza a quattro mesi e il VIX cash, è prossima al 60% del VIX. Durante gli ultimi sette anni, si contano soltanto altri tre precedenti: marzo 2012, agosto 2012 e agosto 2016. Il mercato azionario ha risposto producendo una performance piatta nelle due settimane successive, e negativa un mese dopo.
* Todd Salamone per Schaefferresearch.com