Wall Street
Sullo S&P500 conta la chiusura mensile

Che si sia trattato della revisione delle previsioni di contrazione del PIL, o delle stime non proprio benevole da parte dei blasonati gestori; gli investitori non hanno avuto grossi motivi la passata ottava per festeggiare in concomitanza delle scadenze mensili. Di conseguenza il mercato si è concesso un timido ripiegamento. La buona notizia è che il mercato ha evitato sensibili declini, pur in presenza di consistenti posizioni in opzioni put sullo SPY su livelli ben inferiori a quelli correnti. Questo grazie alla tenuta del supporto a 2800 punti da parte dello S&P500.
Dal 23 aprile, l'indice in questione si è mosso all'interno di un evidente trading range, con confini fra 2800 e 2950 punti, mentre molti stati si accingono a rimuovere le restrizioni sancite per contenere il dilagare del coronavirus. Gli investitori hanno assunto un approccio attendista, nel timore che un eccesso di ottimismo possa essere punito da una seconda ondata di CoViD-19. Ovviamente per i trader un range così ampio è manna dal cielo.

Le opzioni in scadenza per giugno confermano questo clima di cautela nei confronti dell'economia e del mercato azionario. Ma nella misura in cui lo S&P500 dovesse mantenersi sopra i 2800 punti, il mercato beneficerebbe di una spinta, grazie allo smantellamento di posizioni corte aperte sull'indice a copertura della vendita di opzioni. Queste ricoperture potrebbero spingere il mercato verso il confine superiore del trading range.
Sarà bene continuare a seguire la mappa proposta alcune settimane fa, con lo S&P accompagnata dalle sue medie mobili a 36 e 80 mesi. Non è un caso che il minimo della passata ottava, si sia appoggiato sulla media mobile più breve.
In ogni caso su questo fronte le chiusure mensili rivestono una rilevanza strategica.

Presidente della Schaeffer's Investment Research, Inc, e autore di "The Option Advisor", un best seller nel settore delle opzioni, di cui esiste dal 1981 una newsletter omonima. Continua...