Temporeggiare, prima di concedersi al "Buy on dips"

- 08/02/2018
Per la prima volta dopo 18 sedute, l'RSI a 14 giorni sullo S&P ha abbandonato una condizione di ipercomprato, scendendo sotto l'asticella dei 70 punti. Perfettamente replicata l'esperienza di fine 1996; anche per l'operato della banca centrale: il giorno successivo a quella stringa, l'allora Chairman Greenspan ammonì: «ci sono due bolle, quella del mercato azionario, e quella del mercato obbligazionario». Gli Orsi hanno confidato in una riedizione di dicembre 1996, quando lo S&P precipitò del 4% in scia a queste dichiarazioni che portarono al conio del concetto dell'esuberanza irrazionale. I Tori allo stesso tempo si augurano un seguito analogo, con Wall Street che sarebbe salita per ulteriori tre anni.
L'esame della volatilità rivela una buona notizia, e una cattiva notizia. La buona notizia è che il future sul VIX manifesta una condizione nota come backwardation: il future a scadenza più ravvicinata quota su livelli superiori rispetto alle scadenze marzo, aprile e maggio. Una condizione insolita, dal momento che la prima scadenza si attesta solitamente su livelli inferiori: il cosiddetto contango. Nel recente passato, una backwardation si è manifestata nei pressi dei minimi di mercato: come ad agosto 2017, in concomitanza con le "tensioni nucleari" fra il presidente Trump e il leader nordcoreano Kim Jong Un. La backwardation si manifesta perché gli operatori di mercato, timorosi di crollo, comprano il future sul VIX senza badare al prezzo. Questo panico di solito si registra in concomitanza con il minimo, ma la condizione descritta può perdurare anche per giorni.
La cattiva notizia è che il VIX ha chiuso sopra 16.05 punti: era la metà del massimo intraday del 2016. Se state valutando di comprare sulla debolezza, io raccomanderei di attendere il ritorno del VIX sotto questa soglia, e il ripristino di ordinarie condizioni sulla curva a termine.
* Todd Salamone per Schaefferresearch.com