Wall Street
Tutto fa propendere per un consolidamento

Come abbiamo rilevato di recente, la volatilità di mercato ha suggerito una certa vulnerabilità da parte del mercato azionario, ad un pullback o quantomeno ad una stagnazione, dopo il recente rimbalzo post-elettorale. Il VelocityShares Daily Inverse VIX Short-Term ETN (XIV), collegato al future sul VIX, è salito fino a 50 dollari: una soglia che ha intercettato i massimi di luglio-agosto 2015. L'ETF in questione replica la volatilità con fattore -1, per cui un calo suggerirebbe la possibilità di un rimbalzo del VIX; e dunque un ribasso del mercato azionario.
Wall Street in effetti sperimenta un trading range dalla fine della prima metà di dicembre, più o meno quando la Fed si è nuovamente pronunciata sui tassi di interesse. Diversi indici hanno concluso il 2016 al di sotto delle "cifre tonde" sulle quali ci siamo più volte soffermati.
Anche il sentiment degli analisti finanziari suggerisce la probabilità di debolezza alimentata da un eccesso di aspettative. Un aspetto confermato dall'estremo contango sul future sulla volatilità. E non è finita: il grafico qui in basso mostra la media a 10 giorni del rapporto fra opzioni put e opzioni call sulle azioni, con esclusivo riferimento all'apertura di posizioni lunghe. Il rapporto ha toccato un minimo, in prossimità del livello dove è stata in precedenza sperimentata una certa debolezza di breve periodo.

Quando il rapporto svolta verso l'alto dopo aver raggiunto un livello infimo, come sta avvenendo in questi giorni; i trader si preparano ad una debolezza di mercato. Il pullback nel caso dovrebbe rivelarsi moderato.
Bisogna anche riconoscere che il minimo di questi giorni e quelli recenti, non sono lontanamente paragonabili a quelli dai quali in passato sono partiti i bear market veri e propri: nel 2007 il PCR scese fino a 2.40, nel 2011 più volte conobbe il "3" dopo la virgola.
Se mai una correzione dovesse manifestarsi, la media mobile a 50 giorni in area 2200 punti dovrebbe agire da supporto, oltretutto tenuto conto della prossimità dei massimi di agosto e settembre 2016. Il calo dal massimo di dicembre sarebbe pari al 3.4%: quando ceduto ad inizio 2014 e inizio 2015. Il Dow Jones a quel punto convergerebbe verso i 19 mila punti.
Nel lungo periodo, è confermata l'attesa di nuovi massimi assoluti. Le ricoperture delle posizioni corte non sono mancate nelle ultime settimane, ma lo short interest rimane significativamente superiore ai livelli del 2011-14, sebbene sia più basso dell'estremo raggiunto un anno fa. Questo sottolinea la presenza persistente di un potenziale di rialzo da ricoperture da parte dei fondi hedge e dei gestori professionali.

* Todd Salamone per Schaefferresearch.com

Presidente della Schaeffer's Investment Research, Inc, e autore di "The Option Advisor", un best seller nel settore delle opzioni, di cui esiste dal 1981 una newsletter omonima. Continua...