Un'analisi dell'indice dei semiconduttori USA

- 28/01/2019
Il movimento ribassista iniziato verso la fine di settembre ha, indubbiamento, causato tanti danni sia materiali sia psicologici. Materiali in quanto il valore degli investimenti si è sgonfiato, psicologici perché questo ribasso ha minato le già fragili certezze che un investitore poteva (ancora) avere. Ammetto che è difficile conciliare la parte irrazionale con la parte razionale, spesso la parte irrazionale è vincente e ci fa perdere. Investire richiede razionalità.
Il 24 dicembre 2018 la lettura dell'indicatore di profondità Bullish Percent relativo all'indice S&P 500 riportava che solo il 14% dei titoli era guidato dalla domanda, mentre il 76% dall'offerta. Per l'indice Nasdaq 100 il dato era del 16%. Il derivato dell'Advance/Decline si posizionava su livelli di forte stress. L'indicatore Fear & Greed indicava “extreme fear”, il panico era evidente e invadente. Questi strumenti, che permettono di determinare il grado di rischio associato al momento del mercato, indicavano semplicemente, che il downside risk era inferiore rispetto all'upside potential.
Il Bullish Percent per l'indice S&P 500 si trova, ora, al 48% e l'indice Fear & Greed è in “greed mood” (il BP del Nasdaq 100 al 64%. Rammento che una lettura sopra area 70% indica criticità). Le indicazioni rimangono sostanzialmente positive, i volumi e la partecipazione che hanno accompagnato questo movimento rialzista sono stati ottimi. Di seguito il grafico etf SPY, tracking S&P 500.
L'indice SOX, semiconduttori, risulta essere uno dei più seguiti ed analizzati. Oggi più che mai i semiconduttori sono collegati “quasi” direttamente all'andamento dell'economia in generale al pari del settore industriale. Sono, di fatto, considerati una sorta di commodity industriale (in verità il silicio, componente estremamente importante, lo è). Il campo di utilizzo è ampio: computers, telefonini, elettrodomestici, auto, pannelli solari.... Si capisce, quindi, l'importanza che ne viene assegnata. Anche per questo comparto può essere interessante e molto utile andare ad analizzare il grado di rischio il 24 dicembre: il Bulllish Percent era al 14%.
Questo comparto ha la caratteristica di presentare tassi di crescita estremamente elevati, se gli stessi non vengono confermati il mercato si comporta di conseguenza. I prezzi saranno obbligati a scendere, vi sarà una compressione dei multipli ed un aggiustamento fisiologico dei tassi di crescita previsti. Il grafico mostra l'andamento di un portafoglio composto esclusivamente dai titoli facenti parte dell'indice SOX. Il picco del tasso di crescita viene raggiunto a luglio, mentre a metà settembre si concretizza il cosiddetto “Devil Cross”: la media a 50 periodi incrocia al ribasso la media a 200 periodi e la direzione di entrambe le medie è al ribasso.
In realtà analizzando l'andamento dal 2009 ad oggi dell'indice in questione notiamo che il trend, fino a prova contraria, rimane ancora impostato al rialzo. Le migliori opportunità di apertura di posizioni long strategiche si sono avuto a ridosso della parte bassa del canale ascendente, dove, obiettivamente, il rapporto rendimento/rischio risulta essere ottimale.