Un mercato dal potenziale rialzista limitato

- 07/02/2017
Diversi fattori stanno condizionando di recente il mercato azionario americano: le trimestrali e i dati di bilancio; le politiche adottate dalla nuova Amministrazione; il primo Federal Open Market Committee (FOMC) da quando Donald Trump si è insediato alla Casa Bianca. Il Dow Jones è sempre alle prese con la resistenza a 20.000 punti, mentre lo S&P500 fatica a spingersi sopra quota 2.300 punti. Curioso come quest'indice si trovi pressochè sugli stessi livelli in essere il 13 dicembre, in occasione dell'ultima riunione del braccio operativo della Federal Reserve. La volatilità, misurata dal VIX, è schizzata verso l'alto, prima di ripiegare bruscamente. Dalla chiusura del 27 gennaio al massimo di martedì scorso, il VIX è salito del 23%: una fiammata neanche tanto eclatante, ma che conferma la mia sensazione di rischio di fiammate improvvise di volatilità. Per fortuna lo S&P500 è stato contenuto dalla media mobile a 20 giorni.
La nuova amministrazione non ha perso tempo e, mediante l'impiego di "ordini esecutivi", ha segnalato la nuova direzione su tematiche spinose come immigrazione, confini, commercio internazionale, normativa sanitaria e regolamentazione finanziaria. Queste tematiche continueranno a guadagnare le prime pagine dei giornali nelle settimane e mesi a venire.
Ma nell'immediato ci dobbiamo preoccupare delle finestra bisettimanale in cui siamo entrati, e in cui scadranno le opzioni su azioni e su indici. Il mercato appare ora più vulnerabile verso il basso. Prestare attenzione alle basi call sullo SPY a 230 e 232 dollari. I nostri dati indicano che queste posizioni sono state aperte da compratori di opzioni, per cui c'è la possibilità che quest'area, corrispondente a 2300-2320 punti di S&P500, possa agire da polo d'attrazione per le quotazioni. Qualora lo SPY dovesse fallire l'impresa di spingersi oltre queste soglie, si andrebbe incontro al rischio di smantellamento di posizioni lunghe, con conseguente ridimensionamento del mercato verso i supporti definiti dalle basi put a 220, 222 e 225 dollari (2200-2250 punti di S&P500).
* Todd Salamone per Schaefferresearch.com