Wall Street
Un nuovo ripiegamento per Wall Street?

Il governatore della Federal Reserve Jerome Powell ha tranquillizzato gli animi: segnalando che la situazione del coronavirus in Cina è sotto monitoraggio per eventuali contraccolpi economici negli Stati Uniti, e sarà fatto ciò che occorre per stabilizzare il mercato. Un riferimento neanche tanto velato alla possibilità di interventi sui tassi di interesse; dati per scontati entro metà anno dal mercato.
La banca centrale americana ha altresì confermato che, se da un lato si stanno riducendo fisiologicamente le iniezioni di liquidità a favore del mercato dei repo; dall'altro lato gli interventi proseguiranno fino ad aprile. E comunque la politica monetaria resterà accomodante fino a quando l'impulso reflazionistico non consentirà all'economia di proseguire con le sue gambe.

Il ripiegamento di fine gennaio ha raffreddato in parte il sentiment che si era fatto eccessivamente positivo nei confronti del mercato. Ma nei giorni più recenti l'ottimismo è tornato a dilagare: la media a 10 giorni del put/call ratio azionario ha svoltato nuovamente e ora si colloca a 0.47 volte; in prossimità dei minimi degli ultimi sei anni. Nel frattempo il sondaggio di AAII e l'esposizione media dei gestori censiti dalla NAAIM, ci spingono ancora una volta su livelli estremi. In simili circostanze il bisogno di un nuovo ripiegamento non potrebbe essere minimizzato.

Se si formulasse un esame comparato, però, la questione assumerebbe una differente prospettiva. Il rapporto fra il QQQ, il popolare ETF sul Nasdaq; e il TLT (ETF sui Treasury a lunga scadenza) appare in procinto di rompere una evidente resistenza. Il che suggerirebbe di prediligere di gran lunga il mercato azionario, rispetto a quello obbligazionario.

Presidente della Schaeffer's Investment Research, Inc, e autore di "The Option Advisor", un best seller nel settore delle opzioni, di cui esiste dal 1981 una newsletter omonima. Continua...