Wall Street
Un primo semestre da dimenticare in fretta

Lo S&P500 ha ceduto quasi il 20% nel primo semestre, facendo del 2020 uno dei peggiori anni della storia: soltanto nel 1932, nel 1940 e, nel Dopoguerra, nel 1970 è stato fatto peggio.
La buona notizia è che questo comportamento disastroso cede spazio ad un rimbalzo nel successivo mese di luglio, quando la stagionalità ha la meglio. La cattiva notizia è che il sollievo non dura molto, con un rimbalzo che di solito si raffredda dopo i primi giorni di agosto.
Si presta dunque attenzione alle prime resistenze, a partire dalla media mobile a 40 settimane situata a 3950 punti circa. Il livello ha contenuto diversi tentativi di reazione ai primi di giugno. Se la resistenza questa volta dovesse essere scavalcata, si procederebbe verso la parete superiore del canale situata nei pressi della cifra tonda dei 4000 punti.

Se gli Orsi dovessero invece riprendere il controllo del mercato, un break dei 3750 punti alimenterebbe nuove spinte verso il basso. A quel punto nel mirino ci sarebbe il minimo a 3640 punti, sotto il quale si procederebbe verso l'area supportativa situata fra 3550 e 3505 punti. Qui si colloca il ritracciamento del 50% del rialzo dal minimo di marzo 2020 al massimo di inizio anno, che nella circostanza coincide con i massimi dell'autunno di due anni fa.

La configurazione delle opzioni conferma questi livelli. Si scorge una accumulazione di put base 370 per luglio. Si tratta di opzioni prevelentemente vendute dai market maker. Allo stesso tempo, il cedimento di questa soglia sullo SPY indurrebbe òa vendita del future sull'indice a scopo di copertura, e questo genererebbe un ribasso da delta hedging, con lo SPY che a quel punto scivolerebbe fino a 350 dollari, dove si trova la  successiva accumulazione di opzioni put.

Presidente della Schaeffer's Investment Research, Inc, e autore di "The Option Advisor", un best seller nel settore delle opzioni, di cui esiste dal 1981 una newsletter omonima. Continua...