Wall Street
Un quadro incerto e contraddittorio a Wall Street

Al termine di una tipica settimana da scadenze tecniche mensili, lo S&P500 la passata ottava si è spinto oltre un ulteriore strato di resistenze tecniche. Dopo essere stato respinto dalla media mobile a 200 giorni, situata a 2744 punti nei primi giorni di febbraio, il secondo tentativo è stato coronato da successo, grazie agli sviluppi del dialogo fra Stati Uniti e Cina, e all'accordo fra i partiti di Washington che ha evitato un nuovo shutdown. Questa notizia segue la decisione di fine gennaio da parte della Federal Reserve di lasciare i tassi invariati.
Lo S&P ha così scavalcato un paio di livelli che sfuggono all'attenzione dei più. Ad esempio, quota 275 dollari di SPY, corrispondente a 2750 punti di indice; dove si registrava una consistente accumulazione di opzioni call sullo SPY: resistenza teorica facilmente scavalcata. La figura in basso mostra una certa posizione in essere anche su base 276 dollari.
Vero anche è che si tratta di Open Interest di gran lunga inferiori ai 2-300 mila contratti aperti nei momenti cruciali negli anni passati.

In aggiunta, dopo un'esitazione iniziale, lo S&P si è spinto oltre i 2758 punti: il 10% dai livelli di chiusura del 2018. Forse la combinazione di acquisti da delta hedging e di momentum hano compensato la mentalità da profit taking che solitamente si manifesta in prossimità di questi traguardi parziali. Nessuna meraviglia peraltro se il mercato dovesse ripiegare proprio verso questo livello, in assenza di ulteriori buone notizie dall'esterno.
Dal punto di vista del mercato delle opzioni, lo scenario è confuso. Da un lato, stando al grafico sottostante, lo smantellamento di picchi pluriennali nel pessimismo fra gli operatori, avviato a dicembre, persiste; ma l'attuale put/call ratio azionario medio è ancora superiore a livelli che hanno storicamente contraddistinto l'ottimismo di questa categoria di operatori, che rende il mercato vulnerabile ai pullback.

Dall'altro lato, però, è evidente che gli influenti hedge fund non stanno accumulando azioni come hanno fatto fra dicembre e gennaio, con l'acquisto di opzioni put sugli ETF azionari che va rallentando, rispetto al turnover delle opzioni call. Quando questo rapporto punta verso l'alto, in concomitanza con l'indice, è segno che gli hedge fund stanno accumulando posizioni e usando gli ETF come copertura di portafoglio.

Presidente della Schaeffer's Investment Research, Inc, e autore di "The Option Advisor", un best seller nel settore delle opzioni, di cui esiste dal 1981 una newsletter omonima. Continua...