Un sonoro campanello d'allarme per gli investitori

- 11/12/2018
Dopo aver strappato verso l'alto subito dopo le buone notizie provenienti da Buenos Aires, le nuvole sono tornate ad affacciarsi su Wall Street, con gli investitori che hanno lamentato la scarsità di certezze. La curva dei rendimenti in risposta si è ulteriormente appiattita, segnalando i timori di rallentamento economico. Si discute in effetti della prospettiva di una pausa nel processo di aumento dei tassi di interesse, magari temporaneo. Lo S&P è alle prese con i minimi di fine ottobre e di novembre, che fatalmente coincidono con la media mobile a 80 settimane, della cui importanza ci siamo già occupati, quando abbiamo segnalato che l'abbattimento di questo argine condurrebbe le quotazioni verso la più lontana media a 160 settimane, attualmente situata a 2400 punti.
Alla fine, però, si fa i conti con l'incapacità manifestata dal mercato di avere ragione di quota 2800 punti di S&P500. La cautela a questo punto deve essere massima: non si può più escludere un clamoroso bear market nei mesi a venire.
Il deterioramento tecnico persistente del mercato si è manifestato subito dopo la riunione del FOMC dello scorso 8 novembre. Nell'ambito del ciclo restrittivo iniziato a dicembre 2015, nei 22 casi in cui la Fed non ha aumentato i tassi, lo S&P è salito nel 77% delle occasioni a distanza di un mese, conseguendo un ritorno medio di quasi l'1.5%. Nell'ultimo mese, invece, l'indice ha perso il 6%. Un ribasso così consistente, malgrado il contesto di fondo benigno, è un sonoro campanello d'allarme per gli investitori.
Nell'immediato, però, il rischio è costituito dalla massiccia posizione in opzioni put sullo SPY base 260 dollari (corrispondente a 2600 punti di S&P500). Questo livello può agire da calamita per il fenomeno del delta hedging, che si manifesta quando i venditori di opzioni sono costretti a coprirsi, vendendo il future sull'indice, man mano che le quotazioni si avvicinano alla base.
Dovesse la base essere abbattuta, le vendite si intensificherebbero, con l'ETF che scivolerebbe almeno fino a 255 dollari, se non fino a quota 250.