Un tonfo da tempesta perfetta

- 15/06/2020
Da alcune settimane i trader hanno raggiunto una condizione di ottimismo estrema, rendendo il mercato vulnerabile pur essendosi lasciato alle spalle alcune importanti resistenze. L’ottimismo fra gli operatori nozioni particolare ha raggiunto livelli persino superiori a quelli che hanno preceduto il rovescio di febbraio-marzo; stando al rapporto fra opzioni put e call su azioni.
Il tonfo di giovedì è stato un fulmine a ciel sereno, con gli indici che avevano appena riconquistato i livelli di chiusura del 2019, sebbene fossero riprese con un certo ipercomprato per la prima volta da gennaio. Chi ha comprato ha ben pensato di ridurre il rischio a fronte di questa opportunità offerta dal mercato. Mentre lo S&P500 flirtava con i livelli di fine anno scorso, il VIX oscillava in area 24: il doppio dei minimi di quest’anno nonché transito della media mobile a 200 giorni. Un obiettivo naturale che ben spiega il conseguente rimbalzo.
Hanno giocato un certo ruolo anche le dichiarazioni della Fed, con il governatore Powell che ha riconosciuto implicitamente il bisogno di un sostegno dell’economia almeno fino al 2022. Al momento in declino ricorda il comportamento di mercato di metà maggio: quando lo S&P cedette il 6% dal massimo a minimo nell’arco di tre sedute. Il ripiegamento si esaurì in prossimità della media a 30 giorni, che analogamente ha contenuto le liquidazioni sul finire della scorsa settimana.
Tanto a metà maggio quanto la passata settimana, il VIX ha conosciuto un’escursione fino al 40 punti, nonché fino alla media mobile a 80 giorni. Questo argine a contenuto i minimi a metà febbraio e metà maggio. Attualmente la soglia si colloca appena sotto i 41 punti, che rappresentano il triplo della chiusura dello scorso anno e la metà del massimo di quest’anno. Poiché i fondi speculativi non sono in una posizione corta estrema, e si registrano ancora consistenti flussi verso gli ETN collegati alla volatilità; posso sospettare che la volatilità sia in prossimità di un picco. Questa prospettiva però sarebbe da rigettare qualora il VIX dovesse spingersi sopra 46 punti.
A proposito: questa è la settimana di scadenza delle opzioni di giugno. Bisogna considerare la possibilità che le vendite siano esasperate da operazioni di delta hedging: con i venditori di opzioni sull’indice, costretti a vendere ribasso il future sull’indice man mano che lo SPY converge verso la base put venduta.
Stando alla configurazione su riportata, le posizioni aperte in put superano quelle in call a partire dalla base 285 in giù. Sicché al momento il rischio di liquidazioni da delta hedging appare contenuto. La questione cambierebbe se lo SPY dovesse eventualmente scivolare sotto i 290 dollari prima di venerdì.