Una correzione da posizioni di forza

- 08/04/2013
Come abbiamo rilevato la scorsa settimana, la volatilità effettiva del mercato non riflette quella che si percepisce dagli articoli dei media specializzati. Basti pensare alla crisi in Europa, alla minaccia nucleare nordcoreana, al "sequestro" negli Stati Uniti, e al dato sull'occupazione di venerdì di gran lunga inferiore alle aspettative. Certo, l'ultima apertura è stata da panico, con lo S&P sceso di 20 punti: l'intraday è stato da cardiopalmo. Ciò non toglie che la volatilità storica resti a singola cifra, e si collochi su livelli pari alla metà rispetto a quelli di dicembre, quando i titoli relativi al fiscal cliff dominavano la scena.
Oltretutto il pullback di venerdì scorso è stato ben contenuto dalla media a 40 giorni, al pari di quanto occorso a fine febbraio e prima a fine dicembre. Lo S&P oltretutto ha chiuso sopra i 1550 punti: una soglia che da metà marzo in poi ha favorito diverse volte l'ingresso sul lato long. Di fatto gli operatori comprano sul massimo del 2000 a 1550 e vendono sotto il massimo del 2007 a 1565 punti, per ora.
Resta dunque valido il titolo dell'articolo di una settimana fa: l'onere della prova spetta ai ribassisti, anche in presenza delle notizie deprimenti che ci circondano. Si consideri oltretutto che:
1) Il Dow Jones Transportation Average è riuscito a chiudere sopra i 6000 punti, dopo una mattinata al di sotto di questa soglia. E ciò è importante, poiché molti investitori hanno suggerito che una correzione si possa manifestare sulla base di una eventuale debolezza del settore dei trasporti;
2) lo S&P400 e il Russell2000 hanno fatto registrare dei minimi al di sopra dei massimi di inizio secolo;
3) il Dow Jones Industrial ha rispettato la soglia dei 14500 punti, chiudendo peraltro al di sopra della media a 20 giorni;
4) il Nasdaq Composite ha ripiegato sul massimo del 2012 a 3183 punti, chiudendo però sopra i 3200 punti.
Nel frattempo i gestori di portafoglio hanno ridotto l'esposizione di mercato, le azioni vendute allo scoperto continuano a crescere, e ancora una volta, la stagione degli utili trimestrali è affrontata con scetticismo, il che suggerisce come l'asticella delle aspettative sia stata abbassata, favorendo scenari benigni. Oggi si incomincia con Alcoa...
* Todd Salamone per Schaefferresearch.com