Una esasperazione delle vendite conduce al minimo

La scorsa settimana è stato discusso l'enorme ammontare di posizioni aperte sulla base 190 dell'opzione put sullo SPY: ad inizio settimana c'erano oltre 550.000 contratti in essere, il che rendeva un eventuale rottura foriera potenzialmente di violenti ribassi, fino a quando i venditori di put avrebbero completato la copertura, andando short sul future sull'indice. Oltretutto area 190 dollari, corrispondente a 1900 punti di S&P, agiva da potenziale supporto, essendo stata resistenza più volte fra marzo e maggio, oltre a vedere transitare da qui la media a 200 giorni. Ora che lo S&P sta rimbalzando, quota 190 diventa nuovamente resistenza.
Sebbene ci sia questo test in atto, gli indicatori di sentiment propendono dalla parte dei Tori. LA NAAIM (National Association of Active Investment Managers) chiede settimanalmente ai gestori la loro esposizione in azioni. Storicamente, una bassa allocazione in borsa indica che c'è parecchio denaro pronto ad entrare nel mercato: un dato interessante, tenuto conto che la scorsa settimana l'Equity è sceso mediamente sotto il 10% del patrimonio gestito. Siamo ai livelli più bassi dal 12 ottobre 2011: un timing ideale per investire in azioni.

Inoltre, gli operatori in opzioni sono diventati particolarmente bearish nelle ultime settimane. Come si può notare dal grafico qui in basso, il put/call ratio sulle azioni si attesta ai livelli più alti da febbraio: ancora una volta, un buon momento per comprare, non per vendere...

Un altro aspetto che suggerisce la possibilità che l'intensità ribassista si sia esaurita, proviene dall'esame dei "selling climax": ciò avviene quando un'azione scende ai minimi dell'ultimo anno, ma chiude su livelli superiori rispetto a quelli della settimana precedente. Storicamente, i minimi che contano sono spesso accompagnati da una impennata di questa statistica. Che la scorsa settimana, ha raggiunto il livello più alto da fine settembre 2011...