Una mano dai fondi speculativi?

- 08/04/2019
Aprile è iniziato così come è finito il mese precedente: a favore dei Tori, con lo S&P500 che ha inanellato la 12esima settimana positiva nelle ultime 15. Sarà adesso interessante verificare se Wall Street riuscirà a chiudere in territorio favorevole anche il mese corrente.
Perché nonostante il +15% messo a segno dall'inizio dell'anno, gli investitori non sembrano essersi adeguati alla tendenza. I flussi di investimento che hanno raggiunto i fondi azionari si mantengono sottili: in termini assoluti, e rispetto alla raccolta netta dei fondi obbligazionari. Evidentemente la maggior parte degli operatori sposa la tesi del rallentamento congiunturale, malgrado i progressi registrati nei negoziati fra Cina e Stati Uniti, a fronte di una Federal Reserve ben più disponibile di poche settimane fa. Se nel quarto trimestre scorso i deflussi hanno superato i 50 miliardi di dollari, nel primo trimestre la raccolta netta è stata positiva per appena 4 miliardi.
Emerge dunque la possibilità che questi timori siano infondati o, quantomeno, eccessivi.
Nella misura in cui la liquidità rimossa dal mercato nel corso del quarto trimestre possa costituire carburante potenziale per il listino nei mesi a venire, i Tori dovrebbero salutare con favore la corrente indecisione degli operatori. Probabilmente occorrerà una stringa di notizie e dati migliori delle aspettative, come abbiamo visto e apprezzato venerdì a proposito dei dati mensili sull'occupazione.
Dal punto di vista tecnico, evidentemente il superamento della resistenza a 2800 punti non è stata sufficiente ad infondere ottimismo. Lo S&P si trova ora a poco più dell'1% dal massimo assoluto di settembre. Nulla di più facile che nell'immediato il mercato avverta questa soglia, lamentando difficoltà al miglioramento del picco assoluto per qualche giorno, prima di rompere verso l'alto.
E chissà che l'impresa non riesca grazie all'intervento di coloro i quali non hanno participato al banchetto. Per esempio i fondi speculativi, short a metà marzo sul future sullo S&P mini, quando l'indice oscillava attorno ai 2800 punti. Questo gruppo è ora net long, ma la posizione è dell'85% inferiore rispetto ai livelli di novembre scorso, quando la positività era estrema.