Una replica del 2012?

- 13/02/2013
L'andamento di quest'anno continua a replicare il trend rialzista, in un contesto di bassa volatilità, della prima parte del 2012, con le ricoperture da posizioni corte che proseguirono per tutto l'anno. Gli indici nel frattempo ruotano attorno alle cifre tonde: 1400 per lo S&P500, 1100 per lo S&P400, 14000 per il Dow Jones e 900 per il Russell2000. Questi fattori, assieme al ritorno di interesse da parte degli investitori istituzionali, riflesso da un boom di acquisti di opzioni call sul VIX, rendono non sorprendente una eventuale continuazione del rialzo.
Ciò detto, non si può escludere che le quotazioni ristagnino o sperimentino un ripiegamento da queste cifre tonde: sarebbe una eventualità gradita da parte dei fondi hedge, sottoesposti sul mercato e desiderosi di incrementare le posizioni.
Alla luce di questo scenario ambiguo, abbiamo raccomandato una strategia con cui usiamo le opzioni call anziché le azioni per puntare al rialzo. In questo modo si riduce l'impegno finanziario, rimanendo comunque esposti al bull market.
Quali sarebbero gli elementi che suggeriscono un rallentamento della spinta ascensionale, e che dunque rappresenterebbero un rischio per i rialzisti? ancora una volta mi sono soffermati sul primo trimestre dello scorso anno per ottenere alcuni validi indizi. Nel 2012 ci furono due semplici medie mobili che contennero i ripiegamenti (lo fecero peraltro anche nel 2011): quelle a 15 e a 30 giorni. Trovo interessante questo aspetto, poiché gli operatori di solito si soffermano su medie diverse, come quella a 10 e 20 giorni, tanto per restare al breve periodo.
In effetti quest'anno la media a 15 giorni ha contenuto le correzioni. La tenuta di questo argine suggerirebbe che il rialzo è ancora vivo e vegeto; per cui, dovremmo confidare in uno S&P che vada non oltre i 1480-1500 punti.
Questa settimana ci sono alcuni elementi di incertezza: la scadena di oltre 6 milioni di opzioni sul VIX mercoledì e la scadenza di venerdì delle opzioni su azioni indici ed ETF. Di solito durante la settimana di scadenze il mercato si mostra debole dopo la prima delle due scadenze citate: forse perché chi ha comprato opzioni call sul VIX si impegna a rimpiazzare le posizioni, il che crea qualche disturbo al mercato.
Dal punto di vista dello SPY, il popolare ETF sull'indice S&P500, l'attuale configurazione suggerisce la possibilità di scambi compresi fra 150 e 152 dollari: ci sono massicce posizioni in call e put sulla base 150, che fra l'altro coincide come detto con la media a 15 giorni. Sulla base 152 ci sono 300 mila posizioni in opzioni call, perlopiù comprate.
* Todd Salamone per Schaefferresearch.com