Wall Street
Una strategia per le sedute ad alta volatilità

La settimana è iniziata con il piede giusto, partendo dall'annuncio di Pfizer circa la disponibilità di un vaccino contro il CoViD19. Lo S&P ha strappato lunedì verso l'alto, arrivando a guadagnare quasi il 4%, prima di cedere parte dei guadagni. Non poche azioni però hanno terminato la seduta in ribasso. La deviazione standard dei ritorni delle 500 società del paniere, è risultata la più ampia dal 2010. Per cui la seduta è stata positiva, ma non pochi portafogli nella circostanza hanno sofferto.
Negli anni più recenti, l'unico episodio comparabile risale a marzo.

La tabella in basso mostra i giorni dalla maggiore deviazione standard dei ritorni giornalieri per le compagnie dello S&P500, partendo dal 2010. Si nota un dato schiacciante: tutte le prime venti rilevazioni, sono state registrate quest'anno. Segue, a notevole distanza, il giorno successivo all'elezione di Donald Trump nel 2016.

A questo punto è interessante rilevare come si siano mosse le singole azioni dopo sedute così altalenanti. Ho definito tre gruppi: le azioni che hanno sottoperformato (scese più della media negativa nella seduta), azioni che hanno sovraperformato (azioni salite più della media positiva per la seduta) e tutte le altre. Ho poi sintetizzato i ritorni per i sei mesi successivi.
Lo S&P500 in effetti è salito del 38% sei mesi dopo, per cui non ci sono molte azioni che hanno fatto male, ma bisognerebbe soffermarsi sulle azioni che hanno sovraperformato nella seduta volatile. L'azione che ha fatto meglio lo scorso 19 marzo ha guadagnato il 54% sei mesi dopo. Quasi il 60% delle società hanno sovraperformato l'indice dopo questo arco di tempo. Con riferimento alle azioni che invece hanno sottoperformato, soltanto il 30% di esse ha battuto il mercato sei mesi dopo.

Presidente della Schaeffer's Investment Research, Inc, e autore di "The Option Advisor", un best seller nel settore delle opzioni, di cui esiste dal 1981 una newsletter omonima. Continua...