Wall Street
VIX calamitato dal supporto: reggerà?

Nell'ultimo commento, all'indomani della sollecitazione della media mobile a 160 settimane da parte dello S&P500, rilevai che la situazione per i Tori era incoraggiante ma il pericolo non era del tutto cessato. Nello specifico ho fatto presente una serie di resistenze che emergevano: fra tutte i 2507 punti, la chiusura di Wall Street in occasione del FOMC di dicembre, coincisa poi con la chiusura del 2018.
Un pessimo rapporto mensile sull'attività manifatturiera e il raro warning di Apple hanno fatto iniziare male l'anno: è parso di rivedere il mese di dicembre, con il rallentamento dovuto alla frenata in Cina e alla determinazione della Fed di aumentare comunque i tassi nel corso dell'anno. Gli investitori però che confidano in uno stop almeno temporaneo da parte di Powell sono saliti dal 30 a quasi il 100%, stando a quanto riporta il mercato a termine.
Venerdì ha visto il mercato uscire dagli argini, grazie ad un dato sull'occupazione risultato di gran lunga migliore delle aspettative. Anche la crescita dei profitti ha superato le attese, e in un contesto assolutamente "data driven", gli operatori hanno sospinto le quotazioni verso l'alto, galvanizzati dalla notizia del nuovo taglio del margine di riserva bancaria obbligatoria da parte della PBoC; e dalle dichiarazioni confortanti di Powell che sembrano aver riesumato la vecchia "Fed put".
Alla fine il mercato è tornato in territorio positivo per l'anno, sebbene difetti ancora una chiusura superiore a quella della seduta che ha preceduto il FOMC dello scorso dicembre. La barriera si colloca a 2550 punti.

In ottica di lungo periodo, quota 2350 punti di S&P500 rimane vitale se il rimbalzo dovesse esaurirsi. Ma nel breve periodo penso che il primo supporto si attesti ora a 2500 punti. Presterei attenzione anche al VIX. Il misuratore di volatilità alla vigilia di Natale ha chiuso a 36.07 punti: appena 1 sotto il massimo degli ultimi dodici mesi, segnato a febbraio 2018 a 37.32 punti. Da allora il VIX è imploso del 40%. I Tori dovrebbero confidare in una discesa sotto il supporto a 18.30 punti: doppio del minimo del 2018 e metà del massimo intraday del mese passato.
Inoltre, da qui passa la media mobile a 100 giorni, che sostenne il ripiegamento a marzo, agendo invece da resistenza da maggio a settembre. Lo sfondamento di questo argine ad ottobre mutò in peggio la condizione tecnica di fondo del mercato, per cui la tenuta del supporto citato sarebbe da salutare con sfavore, a differenza del suo eventuale sfondamento.

Presidente della Schaeffer's Investment Research, Inc, e autore di "The Option Advisor", un best seller nel settore delle opzioni, di cui esiste dal 1981 una newsletter omonima. Continua...