Bund / JGB
Bund in bear market strutturale

Non tutti sono pienamente consapevoli della svolta radicale sperimentata di recente sui rendimenti del benchmark governativo tedesco. In termini assoluti lo yield del Bund decennale è salito a livelli a cui non eravamo da tempo abituati, considerando che proveniamo da livelli clamorosamente negativi.

Ma in termini storici, l'attuale 2.50%, per quanto allettante rispetto al recente passato, si colloca in una posizione storica ben eloquente. Sul finire del 2022, mentre si ponevano le basi per l'inaugurazione di un nuovo bull market ciclico sul mercato azionario; su quello obbligazionario al contrario si registrava un breakout di primaria rilevanza.

Come si può notare, lo yield decennale tedesco si è spinto al di sopra della parete superiore di un canale discendente in essere dal 1980. Dopo più di quarant'anni, una visibile tendenza declinante è stata neutralizzata, anzi ribaltata.

Bisogna sempre procedere con cautela quando si emettono giudizi così rilevanti per il lungo periodo. Eppure è fuori discussione che la tendenza declinante dei rendimenti obbligazionari è, allo stato attuale, un fenomeno del passato. Portare a casa uno yield del 2.5% nominale, per i prossimi dieci anni, è suggestivo per chi ha visto rendimenti negativi; ma è gramo se si considera la doppia prospettiva di un'inflazione che mangia la remunerazione reale, e di rendimenti teoricamente destinati a crescere ulteriormente negli anni a venire.

Potrebbe anche essere che questa rottura storica sia ad un certo punto negata, chissà. Ma per il momento è sul tavolo, e l'onere della prova spetta spiacevolmente ai compratori di titoli di Stato: tocca ad essi dimostrare in modo convincente che questa non è un'inversione di tendenza storica.

Classe 1971, laurea cum laude in Economia e Commercio con una tesi di laurea sull'analisi tecnica dei titoli di borsa, si interessa da oltre venticinque anni di tecniche di analisi dei mercati finanziari. Continua...