Bund tedesco: normalizzazione completata
- 24/06/2024
La fase post-lockdown è stata da tempo superata. Dopo aver sperimentato per un paio d'anni rendimenti nominali negativi, il Bund decennale tedesco è tornato a corrispondere una remunerazione positiva ai sottoscrittori. Perlomeno, appunto, senza tenere conto dell'inflazione.
Perché invece in termini reali la questione è diversa. Come mostra la figura in basso, tutto il secolo corrente è stato caratterizzato da una inclinazione costantemente negativa, con alti e bassi ben racchiusi da un elegante canale di regressione lineare. Questo, fino all'esasperazione di metà 2021: quando la fiammata inflazionistica ha imposto un crollo dello yield reale, arrivato ad un minimo storico del -7.0% alla fine dell'anno successivo.
Da allora, il lento ma costante recupero dei rendimenti: complici la risalita dei tassi nominali, ed il contenimento dell'inflazione.
Si può dire che la fase straordinaria è stata archiviata ad ottobre dello scorso anno, quando lo yield decennale reale è tornato all'interno del canale, pur ostentando valori vistosamente negativi.
Soltanto di recente, alla fine di aprile, con il contenimento faticosamente riuscito dell'inflazione, lo yield reale a 10 anni del Bund tedesco è tornato finalmente oltre la linea dello zero: sulla base dell'inflazione core dei passati dodici mesi, chi compra oggi un titolo governativo tedesco ha la garanzia di non perdere denaro nei prossimi dieci anni.
Un po' poco, francamente. Ma il momento cruciale giunge ora: con lo yield reale a ridosso del confine superiore del percorso secolare, quali saranno le strade intraprese: è "business as usual", con il rendimento che tornerà docilmente a muoversi all'interno del canale? o ci sono le condizioni per una clamorosa contro-rottura, verso l'alto, che senza dubbio genererebbe consistenti minusvalenze per gli investitori accecati dal miraggio monetario di rendimenti nominali risaliti ai livelli più elevati degli ultimi 13 anni?