Intanto in Giappone i rendimenti "volano"

- 20/05/2013
La cura Abe in Giappone comincia a produrre i suoi frutti. Il nuovo governo di Tokyo ha dichiarato a gran voce l'intenzione di far uscire l'economia nipponica dalle secche di oltre un ventennio di deflazione, e per questo conterà sull'ausilio della Bank of Japan, chiamata ad assorbire più delle emissioni di titoli pubblici calendarizzati. In questo modo spiazzando gli investitori domestici, "costretti" a comprare titoli stranieri, vendendo allo scopo yen e comprando valuta straniera; in tal modo deprimendo il cambio e stimolando l'export.
La cura sembra sortire già i primi effetti, a giudicare dal balzo del PIL (+3.5% annualizzato) nel primo trimestre, e dalla crescita delle aspettative inflazionistiche.
Proprio questo aspetto sta "innervosendo" il mercato obbligazionario pubblico. I Japanese Government Bond (JGB), il cui rendimento decennale è sceso ai primi di aprile ad un minimo storico allo 0,325%, si sono vistosamente apprezzati negli ultimi mesi: evidentemente si ritiene fondata la "minaccia" di maggiore inflazione; una volta tanto, si direbbe.
Sta di fatto che lo yield decennale si è spinto in questi giorni nettamente oltre la soglia tecnica della media a 200 giorni, come evidenzia il grafico in alto: abbiamo assistito ad un primo segnale di inversione di tendenza. Ma dove si possono spingere ora i rendimenti?
Un indizio lo fornisce il secondo grafico, che mostra lo yield decennale dei JGB, unitamente alla media mobile a 200 settimane. La soglia tecnica si attesta in area 1,05%. Evidentemente, è una soglia non interessata da diversi anni. Fin lì i rendimenti dei titoli pubblici giapponesi hanno strada. Oltre, abbatterebbe un'ulteriore barriera. Cagionando, immaginiamo, qualche iniziale grattacapo a fondi pensione e investitori istituzionali domestici, pieni fino alla punta dei capelli di titoli del debito pubblico nipponico.